Rimini, trovata la bottiglia usata per minacciare trans stuprata

Rimini, trovata la bottiglia usata per minacciare trans stuprata

Continuano le indagini sul doppio stupro avvenuto a Rimini, ai danni di una turista polacca e di una transessuale. È ora stata diffuso l'identikit dei balordi che hanno messo in atto le violenze, ma la polizia scientifica è anche tornata sul luogo della seconda aggressione, a caccia di nuove prove.

Gli inquirenti hanno trovato un frammento della bottiglia con cui il branco avrebbe minacciato la transessuale sudamericana e starà ora alla Scientifica stabiliere se ci siano impronte digitali che possano aiutare a far ricadere la colpa sui responsabili dei due stupri.

In molti stanno in queste ore contattando il centralino della polizia, convinti di avere visto i quattro che si aggiravano tra Miramare e Riccione nei giorni precedenti ai fatti. Molti di quanti telefonano vengono da ambienti che potrebbero avere avuto realmente dei contatti con i responsabili.

Il branco è composto di

persone tra i 20 e i 30 anni, quasi certamente di origine maghrebina. "Tra di loro non parlavano in arabo - dice però il compagno della turista 26enne stuprata -, per i miei studi un po’ lo conosco e sono certo, non era arabo".

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