Ormai sembra un film già visto. Non più un sindacato, ma uno "stadio" con ultras agguerriti e rissosi. Questa è la situzione dell'Ugl, storico sindacato di destra, che da anni sta attraversando un periodo buio a causa delle divisioni interne. Non è la prima volta, infatti, che un incontro nella sede di via delle Botteghe Oscure si trasforma in una baruffa. Un tempo a capo dell'organizzazione c'era Renata Polverini, poi governatrice del Lazio e oggi deputata di Forza Italia. Ed è proprio lei, stavolta, una delle protagoniste dell'ennesimo acceso scontro all'interno del sindacato.
Ma c'è da fare una premessa. Lo scorso anno la magistratura di Roma fatto rotolare le teste dei vertici Ugl in seguito all'indagine sulle spese pazze del segretario Giovanni Centrella. Successivamente una parte dell'Ugl è stato chiesto un cambio di rotta e più "moralità"; dall'altra c'erano proprio la Polverini e gli esponenti del sindacato a lei più vicini. Sembrava essere tornato il sereno quando Paolo Capone è stato eletto nuovo segretario del sindacato. Ma hanno tutti cantato vittoria troppo presto. Infatti, una settimana fa il tribunale civile di Roma rimuove il neo-eletto, facendo sprofondare l'Ugl nel caos più totale.
Proprio ieri arriva l'ultimo scontro. Alle cinque meno un quarto del pomeriggio Renata Polverini arriva nella sede nazionale dell'Ugl a Roma, in via delle Botteghe Oscure, e stando al racconto dei presenti irrompe in una stanza dove è riunita la parte del sindacato a lei ostile.
Secondo le testimonianze, l'ex governatrice si sarebbe avvicinata a Danilo Scipio, segretario dei forestali dell'Ugl, e lo avrebbe aggredito verbalmente. Scipio non avrebbe reagito. La Polverini, visibilmente agitata e furiosa, avrebbe avuto un mancamento per cui è stata chiamata un'ambulanza.
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