Si era convertita al cristianesimo, nonostante la fede islamica della famiglia. Ma ai parenti la cosa non è andata giù. E gliel'hanno fatto pagare. È successo a Olbia, nel campo rom locale, dove una giovane è stata ridotta in fin di vita dal suocero per l'unica colpa di avere smesso di credere in Allah.
Per la ventiduenne dopo la conversione sono iniziati tre anni di insulti e di aggressioni, fino a che, nell'ennesimo pestaggio, non ha rischiato di morire. È stato il capofamiglia a picchiare la nuora lo scorso primo giugno, massacrandola e utilizzando un paio di forbici e un coltello per sfregiarle il colpo.
La ragazza è finita in ospedale in condizoni gravissimi e i fatti sono stati denunciati ai carabinieri. Salvata in extremis, ora la giovane vive in una struttura protetta, dopo che il suocero ha cercato di raggiungerla in ospedale. Forse per finirla.
I carabinieri del reparto territoriali hanno spiegato che le angherie andavano avanti da
mesi e tutto era cominciato dopo la conversione della ragazza e il battesimo di suo figlio. Nessuna osava discutere le decisioni prese dal capofamiglia, neppure il marito della donna, che ha così dovuto subito per tre anni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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