Cronache

Roma, donna seviziata e ridotta in fin di vita: caccia al mostro

Si è aperta una vera e propria caccia all’uomo da parte delle forze dell’ordine di Albano, impegnate nella ricerca dell’autore delle barbarie che hanno ridotto in fin di vita una 28enne romana nel suo appartamento

Roma, donna seviziata e ridotta in fin di vita: caccia al mostro

Un episodio davvero inquietante quello su cui stanno indagando le forze dell’ordine di Albano (Roma), alla ricerca di colui che possiamo definire come un vero e proprio mostro, autore delle sevizie che hanno ridotto in fin di vita una ragazza di 28 anni.

La donna è stata rinvenuta priva di sensi all’interno dell’appartamento in cui vive, nella via Virgilio, grazie alla segnalazione di un amico, preoccupato del fatto che da troppe ore non rispondeva alle sue telefonate. Gli agenti hanno fatto irruzione forzando la porta dell’abitazione, anche grazie all’intervento di supporto dei Vigili del Fuoco, e si sono ritrovati davanti ad una scena decisamente cruda.

La ragazza era riversa nel suo letto in un mare di sangue, con evidenti segni di percosse e di bruciature su tutto il corpo, conseguenza delle terribili sevizie a cui è stata sottoposta dal suo misterioso aguzzino. Immediato l’intervento di un’ambulanza sul posto, che l’ha trasportata in condizioni gravissime all’ospedale di Albano, dove si trova tuttora ricoverata in prognosi riservata.

Incessante il lavoro da parte delle forze dell'ordine per tentare di risalire all'autore della barbarie, probabilmente un individuo con turbe di tipo psicologico, secondo il profilo ricostruito dagli inquirenti sulla base di quanto rinvenuto sul corpo della donna e sulla scena del crimine.

Sottoposto a sequestro, per approfondire le indagini, sia l’appartamento della donna, sia l’ascensore del palazzo: questo perché alcuni condomini hanno riferito agli inquirenti di aver notato delle macchie di sangue all’interno della cabina, poi misteriosamente sparite durante i primi sopralluoghi.

Ciò ha portato gli investigatori ad ipotizzare che qualcuno, forse proprio il colpevole, abbia volutamente cancellato le tracce ematiche poco dopo l’accaduto per inquinare le prove: saranno quindi fondamentali i riscontri della Scientifica anche all’interno del vano dell’ascensore. Tra l’altro questo elemento in particolare potrebbe indicare che il responsabile non abita lontano dall’appartamento della vittima.

Ancora aperta, comunque, la caccia all’uomo.

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