Volevano dimostrare di essere i padroni di piazza Cavour, a Roma, e assalirono con un coltello e dei caschi un 16enne che ridussero in fin di vita. Una violenta rissa che risale alla notte del 14 ottobre scorso e per la quale, ora, Stefano Curcio, Matteo Mecucci, Lorenzo Palleschi e Saro Buttafuoco saranno processati con rito immediato come chiesto dal pubblico ministero Elisabetta Ceniccola. Gli aggressori, incastrati da un filmato, sono in arresto da gennaio con l’accusa di tentato omicidio.
Dopo la notifica dell'atto del pm, saranno gli imputati a decidere se essere giudicati con giudizio abbreviato, oppure optare per un processo ordinario. All’aggressione parteciparono anche tre giovani che non avevano ancora compiuto 18 anni e che sono finiti sotto processo al Tribunale dei minori. Sembrerebbe che, dietro al violento blitz, non ci sia stato alcun intento politico. Come hanno sottolineato i giudici del Tribunale del riesame, chiamati a decidere sul ricorso dei difensori, c'era invece la volontà di chiarire che la piazza era di loro esclusiva proprietà. La vittima sarebbe stata scelta perché estranea al loro mondo, nel vestiario e nelle idee. Appena varcato il loro confine, in sette partirono alla carica contro il 16enne, ferendolo con un coltello e poi colpendolo ripetutamente con un casco.
Una violenza cieca, di cui s’ignora soltanto l’autore della
pugnalata, che ha provocato le ferite più gravi. Questo dettaglio non influirebbe nella determinazione delle responsabilità, perché nessuno di loro si tirò indietro nonostante vedessero il giovane impossibilitato a difendersi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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