Dopo la prima settimana di riaperture, si registra un lievissimo aumento dell'Rt, la capacità di contagio, nazionale: da 0,81 a 0,85. Siamo ancora sotto il valore 1, vale a dire quando scatta l'allerta. Inoltre, si osserva anche un calo dell'incidenza settimanale ogni 100mila abitanti: si passa da 157,4 a 146,3. Ancora lontani dal 50 ogni 100mila che equivarrebbe alla cosiddetta zona bianca.
A dirlo è l'ultimo monitoraggio delle Regioni realizzato dal Ministero della Salute e dall'Iss. I dati riguardano in realtà l'andamento dell'epidemia per il periodo tra il 12 e il 18 aprile, ossia prima dell'entrata in vigore del decreto entrato in vigore il 26 aprile.
Le terapie intensive
Continua a preoccupare il numero di Regioni e province autonome con un tasso di occupazione della terapia intensiva o delle aree mediche sopra la soglia critica. Notevole l'abbassamento, si è passati dalle 12 della settimana precedente alle 8 dell'ultimo monitoraggio ma questo resta un numero ancora troppo alto.
È al 30% il tasso di occupazione delle terapie intensive, in altre parole la soglia minima per far scattare la criticità. Notizie migliori per l'occupazione nelle aree mediche in quanto la percentuale scende sotto il valore critico, dal 40% al 32%.
Le Regioni
Dati che rassicurano in quanto nessuna regione si trova in una situazione di rischio alto. Undici, tra regioni e Province autonome, sono classificabili nella categoria "rischio moderato" mentre altre 10 nel "rischio basso". Passano da quattro a tre quelle con un Rt superiore a 1: Basilicata, Campania e Sicilia.
La Valle d'Aosta, dopo una sola settimana di arancione, passa alla zona rossa in quanto i suoi dati superano il limite di 250 casi ogni 100mila abitanti. Scenario che preoccupa e non poco Erik Lavevaz, presidente della regione, il quale ha immediatamente inviato, invano, alla Cabina di regia una nota in cui chiedeva di tenere conto anche gli altri parametri (in miglioramento o comunque sotto la soglia della zona rossa) e non solo l'incidenza. Non è servito, la Cabina di regia ha ritenuto necessario far passare in zona rossa la regione.
La Sardegna torna in arancione, anche la Puglia, nonostante si ipotizzasse una zona gialla dato l'Rt sceso a 0,92, resta arancione. Peggiora la situazione in Campania. Il suo indice Rt ha superato l'1, ossia soglia di allerta ma avendo un'incidenza bassa resta gialla.
Da lunedì,
dunque, escluse sorprese, l'unica regione in zona rossa sarà la Valle d'Aosta. All'arancione si aggiunge la Sardegna, oltre le già presenti Calabria, Sicilia, Puglia e Basilicata mentre restano in zona gialla tutte le altre.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.