Le ruspe sgomberano i rom e loro traslocano in spiaggia

"E noi si va a Forte!". Ecco la risposta di trenta rom dopo l'ordinanza della prefettura di Lucca di smantellare il campo. Ma i cittadini difendono i nomadi

Le ruspe sgomberano i rom e loro traslocano in spiaggia

E adesso, in spiaggia, rischiamo di avere i rom come vicini d'ombrellone. A Seravezza, in provincia di Lucca, sono pronte le ruspe per il campo nomadi. Ma i rom che stazionano nella zona industriale sono pronti a spostarsi a Forte dei Marmi. Con un accento fiorentino rispondono così allo sgombero : "E noi si va a Forte!". Suona come una specie di minaccia per la spiaggia vip per eccelenza, l’innesco perfetto per uno scontro con la crescente marea leghista.
Un guazzabuglio in piena estate. Il passaggio a Forte (ma dove?): questa la prima ipotesi fatta dalle famiglie rom (circa 30 persone in tutto) che si erano accampate in un terreno vicino a via Rotta - nei pressi dell’argine del fiume Versilia - dopo che la Polizia del comando di Forte dei Marmi gli ha comunicato che domani subiranno lo sgombero delle loro roulotte.

Se in queste ultime ore non raccoglieranno i loro pochi averi tutto andrà al macero. E tra le circa 30 persone ci sono anche 6 minorenni. Arriveranno le ruspe a portare via ed abbattere tutto. Lo sgombero era stato ordinato dall’amministrazione di Seravezza tempo fa, ed è stato poi avallato dalla Prefettura di Lucca. Ma c’è chi interviene a difesa dei nomadi di etnia rom. "Siamo preoccupati prima come cittadini che come associazione – hanno spiegato i Berretti Bianchi, ovvero l’organizzazione che segue questi nomadi –avremo di nuovo 30 persone sparse per la Versilia". Ma a quanto pare ai Berretti Bianchi avrebbero espresso l'intenzione di volersi trasferire nel vicino comune di Forte dei Marmi. "È chiaro che adesso si stanno domandando dove andare. Lo sgombero avviene a causa del fatto che tutti i rom presenti in Versilia sono nel comune di Seravezza, l’unico che ha fatto accoglienza – prosegue l’associazione che da anni si occupa delle comunità rom - questa situazione di disuguaglianza l’abbiamo denunciata più volte".

I rom hanno chiesto aiuto ai Berretti Bianchi che tuttavia adesso non hanno più soluzioni. E le prospettive – sia per la Versilia che per queste persone - sono tutt'altro che rosee. "Riteniamo che questa operazione delle forze dell’ordine sarà inutile – proseguono i Berretti – anzi. Alle porte c’è la stagione balneare 2015, e per coloro che vedono nei rom un pericolo questo è il modo per farlo aumentare: con uno spazio attrezzato e un po’ d’acqua saremmo tutti tranquilli; invece così scoppierà qualcosa di grosso. Loro si sentono di vivere continuamente nell’illegalità".

Ad incominciare – secondo i Berretti Bianchi – dai luoghi dove buttare la spazzatura, o dove fare i bisogni, o perfino lavarsi (dovranno utilizzare l’acqua del fiume). Intanto i Berretti Bianchi hanno denunciato anche una “latitanza” del personale tecnico e amministrativo del settore servizi sociali del Comune di i Seravezza, che in questi giorni hanno provato a contattare.

"La Prefettura di Lucca deve sollecitare la ripresa di un tavolo comune – proseguono i Berretti Bianchi – poco più di trenta persone rom su circa 50 mila abitanti della Versilia storica non dovrebbero essere un problema – concludono i volontari dell’associazione - fossero anche tre comuni ad intervenire, sarebbero una dozzina a testa da accogliere". Ma quando la questione diventa politica i numeri, seppure piccoli, non contano più.

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