Sei giorni di vaccinazioni, da sabato 27 febbraio a giovedì 4 marzo. Prima gli anziani, poi gli adulti e i giovani. A Viggiù, un comune in provincia di Varese e al confine con la Svizzera, la vaccinazione di massa ha coinvolto tutti i cittadini maggiorenni. Il motivo? Una serie di casi di positività ad alcune varianti del nuovo coronavirus.
Dalla zona rossa alle vaccinazioni
Dato l'insorgere di cluster di contagio, legati alla diffusione di alcune varianti del virus, lo scorso 16 febbraio il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, aveva firmato un'ordinanza che applicava al comune di Viggiù le disposizioni previste nella zona rossa. Tutto era iniziato con l'identificazione di un caso di variante inglese in una scuola. Poi, i tamponi sugli studienti e sugli insegnanti avevano rivelato un numero allarmante di casi positivi da nuovo coronavirus. Per questo, all'intera popolazione era stato chiesto di sottoporsi a uno screening di massa al centro tamponi in località Fontanelle di Malnate. I risultati hanno mostrato la presenza di diverse varianti: "Oltre alla variante inglese- ha spiegato il sindaco di Viggiù, Emanuela Quintiglio, al Giornale.it- era stato individuato un numero elevato di casi di variante scozzese e 5 casi di una variante sconosciuta".
Così, per combattere la diffusione delle varianti del nuovo coronavirus, si è pensato alla vaccinazione di massa. Si tratta del primo intervento massivo in Italia, con il coinvolgimento dell'intera popolazione residente nel comune e maggiore di 18 anni. La situazione allarmante ha messo in moto una macchina che ha coinvolto protezione civile, Ats, le Asst Sette Laghi e Valle Olona, Areu, Croce rossa, medici, Comune e volontari, che hanno allestito e gestito il centro vaccini a Saltrio, un paese confinante. La straordinaria campagna di vaccinazioni, iniziata sabato 27 settembre, è stata portata a termine giovedì 4 marzo, dopo 6 giorni di attività. Inizialmente sono stati coinvolti gli over 80 e i cittadini tra i 65 e i 79 anni, ai quali è stata somministrata una dose di Moderna, poi sono stati chiamati tutti gli altri abitanti di Viggiù dai 18 ai 65 anni, che hanno invece ricevuto l'AstraZeneca. Molti i cittadini che hanno aderito alla campagna: "Siamo intorno all'80%- ha precisato il sindaco Quintiglio al Giornale.it- Nella sfortuna di trovarci tra uno dei primi paesi in zona rossa della Lombardia, abbiamo avuto la fortuna di entrare in questa 'sperimentazione' di vaccinazione di massa che ci dà il privilegio di raggiungere l'immunità prima degli altri cittadini italiani".
Il centro vaccini a Saltrio
Per poter somministrare le dosi del vaccino anti-Covid, è stato allestito un campo nella palestra della scuola media di Saltrio, comune confinante con quello di Viggiù. Qui, tutta la popolazione che ha aderito alla chiamata ha ricevuto l'antidoto contro il nuovo coronavirus. Per entrare nel centro, era necessario effettuare un percorso prestabilito, con una diversa zona per l'entrata e l'uscita. All'ingresso, alcuni membri della protezione civile avevano il compito di misurare la temperatura dei cittadini, che si recavano ad una postazione esterna, dove i volontari controllavano la documentazione e fornivano agli utenti un numerino identificativo. Quando veniva chiamata, la persona poteva entrare nella palestra, dopo la sanificazione delle mani, dove veniva svolta l'accettazione definitiva e la vaccinazione.
In generale, spiega il sindaco di Viggiù, la campagna vaccinale "è andata bene. La macchina organizzativa ha funzionato egregiamente, siamo soddisfatti sia di come ha funzionato il sito vaccinale, sia di come ha risposto la cittadinanza". Niente da obiettare nemmeno da parte dei cittadini che hanno aderito alla campagna: "Tutto è stato coordinato molto bene- ha detto al Giornale.it uno degli utenti subito dopo la vaccinazione- siamo ultra fortunati. È stata un'ottima occasione e meglio di così non poteva andare". "È andata benissimo" anche secondo un'altra cittadina di Viggiù, che ha precisato: "Qui sono super organizzati". Nonostante qulalche titubanza, è chiara ai cittadini l'importanza di sottoporti alla somministrazione del vaccino: "Lo faccio per me stessa e anche per la collettività", ha spiegato una utente, che ammette di aver avuto qualche dubbio e di averci pensato bene prima di partecipare alla campagna. "Ero già sicura di farlo- ha aggiunto, invece, un'altra ragazza- le vaccinazioni secondo me sono importanti".
La campagna vaccinale organizzata a Viggiù, al momento un caso unico in Italia, potrebbe essere preso da esempio a livello nazionale: "Questo è un
progetto pilota- aveva detto il commissario al piano vaccinale della Lombardia, Guido Bertolaso, dopo la sua visita al centro di Saltrio- è il primo paese in Italia che viene tutto completamente vaccinato".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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