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Salvini nel campo rom di via di Salone: "Va sgomberato"

Blitz di Matteo Salvini nel campo nomadi di via di Salone, dove abitavano i due rom ventenni accusati di aver stuprato due ragazzine di 14 anni al Collatino. La Raggi annuncia: "Presidi dell'Esercito contro i roghi tossici come per la terra dei fuochi"

Salvini nel campo rom di via di Salone: "Va sgomberato"

“Sgombero” e “ruspa” sono le "uniche soluzioni possibili" per il campo nomadi di via di Salone. A dirlo è Matteo Salvini che, a sorpresa, stamattina si è presentato nell’insediamento alla periferia Est di Roma dove abitavano Mario Seferovic e Maikon Halilovic, i due ventenni finiti in carcere con l’accusa di aver ammanettato e stuprato due ragazzine di 14 anni lo scorso 10 maggio.

“Sono le 11, voglio vedere quanti bimbi sono a casa e quanti invece sono in classe, visto che paghiamo pure lo scuolabus”, esordisce il leader della Lega entrando nel campo di via di Salone. Ad accoglierlo decine di nomadi. “Salvini che vuoi fare, ci vuoi buttare tutti in mezzo alla strada?”, urla una donna. “A chi vado a chiederla la casa? I fondi che l’Ue vi ha mandato per noi li avete spesi tutti”, accusa un’altra abitante della baraccopoli. Ieri, dopo un blitz dei carabinieri all’interno del campo, nove persone sono state arrestate per furto di energia elettrica, spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti e oggi nell’insediamento il clima è ancora teso. “Ce l’avete sempre con gli zingari”, grida un gruppo di persone al passaggio del segretario della Lega.

“La situazione qui dentro è fuori controllo, teoricamente ci abitano 400 persone ma in realtà di sera ne arrivano altre e spuntano casette di continuo, questo campo va chiuso”, dice convinto Matteo Salvini mentre si addentra tra le baracche scortato da cittadini e rappresentanti dei comitati di quartiere. Sulla “chiusura dei campi rom”, a dire il vero, sembrano essere tutti d’accordo: la Lega, il Movimento 5 Stelle e persino gli stessi nomadi. Ma se il piano per il superamento dei campi voluto dalla giunta Raggi procede a rilento e i nomadi, da parte loro, invocano “soldi” e “case popolari”, la soluzione proposta dal leader della Lega è quella di uno sgombero immediato dell'accampamento. “Qui ci sono cittadini comunitari, extracomunitari e italiani: gli italiani, come me, hanno il diritto e il dovere di affittare o comprare una casa e di mandare i figli a scuola, gli extracomunitari, invece, bisogna vedere se hanno il diritto di essere qua”, spiega a ilGiornale.it, Matteo Salvini.

Poi c’è la questione dei roghi tossici. Da anni i cittadini denunciano che tonnellate di materie plastiche, metalli, pneumatici, elettrodomestici e rifiuti di ogni genere vengono bruciati nei terreni adiacenti al campo nomadi. Secondo un dossier dell’Arpa Lazio, che ha avviato una campagna di monitoraggio nell’area dell’insediamento, a causa dei roghi sarebbe aumentato il livello di concentrazione nell’aria di diossine e furani. “I roghi tossici sono la prima cosa che va bloccata, per la salute di chi sta dentro e di chi sta fuori”, dice Salvini che si dichiara d’accordo con l’ipotesi avanzata dal ministro dell’Interno, Marco Minniti, di ricorrere all’intervento dei militari dell’esercito impegnati nell’operazione “Strade Sicure” per contrastare questo tipo di eventi. “Se io fossi al posto del ministro, però, non chiederei, farei”, commenta Salvini.

Intanto, stamattina, nella conferenza stampa di presentazione del piano d’azione messo a punto dalla giunta Raggi per le periferie, la sindaca di Roma ha annunciato di voler creare “presidi su modello di quelli sperimentati nella terra dei fuochi” per vigilare sulle attività pericolose per l’ambiente che vengono portate avanti all’interno dei campi. "Abbiamo iniziato a chiedere l'arrivo dell'esercito, ci siamo confrontati molto col prefetto a riguardo ma abbiamo capito che non si possono distogliere uomini dall'operazione Strade Sicure", ha detto Virginia Raggi nel corso della presentazione, "allora abbiamo chiesto altri uomini come avvenuto in Campania per l'emergenza della terra dei fuochi, il prefetto ha aderito alla nostra richiesta e mi pare che anche il Ministro Minniti la abbia accolta”. "Vogliamo che per chi appicca roghi tossici sia previsto l'arresto in flagranza di reato", ha sottolineato, infine, la Raggi.

I presidi saranno composti da agenti della Guardia di Finanza, della Polizia Locale e dell’esercito. Ora, dopo l’apertura del ministro Minniti, bisognerà capire quale sarà il numero effettivo dei militari che saranno impiegati nell’operazione.

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