Se piove a dirotto e vedi un uomo che cammina sotto l'acqua con l'ombrello chiuso viene spontaneo chiedersi perché. Le risposte possono essere solo due. La prima è che si tratti di un matto, la seconda è che anche volendo quell'ombrello non lo possa aprire. Per Matteo Salvini oggi l'ombrello che lo metterebbe al riparo dalla tempesta che si è abbattuta su di lui sarebbe far saltare il banco e liberarsi dalla morsa di alleati infedeli e probabilmente, direttamente o indirettamente, non del tutto estranei all'intrigo-tranello dei presunti fondi russi alla Lega. Che il vicepremier-ministro dell'Interno insista invece nel camminare sotto la pioggia a capo scoperto è cosa incomprensibile.
Escludendo che sia matto, resta l'ipotesi del «non può farlo», cosa che non solo non chiarisce, ma addirittura complica il quadro e pone domande delicate. Di chi o di che cosa ha paura? È un uomo libero di fare scelte o è prigioniero di qualche patto indicibile che sta all'origine di questo governo? Non ci venga a dire, come fa spesso, che lui «ha una sola parola» e resta quindi fedele al «contratto di governo», perché quell'accordo già da tempo è carta straccia e non per colpa sua, ma per l'inaffidabilità e le furbizie dei Cinque Stelle. E non pensi che rompere su un presunto scandalo che lo riguarda sarebbe controproducente, il gradimento del suo elettorato è al momento solido e per nulla scosso da questa vicenda.
Attenzione però. Fare politica è un po' come timonare una barca a vela in mare aperto, si è costantemente in balia del vento e delle onde. E il bravo velista è quello che cambia bordo un attimo prima di tutti gli altri, intuendo che la direzione del vento sta virando. Ecco, la vicenda dei presunti rubli alla Lega, per come è stata costruita e diffusa, ci dice - al di là del suo contenuto - che per Matteo Salvini il vento sta cambiando.
Possibile che non veda i nuvoloni all'orizzonte? Possibile che non senta la tempesta in arrivo? Stare fermo a gridare la propria innocenza potrebbe non bastare a salvarlo. Fino a che ha molti italiani dalla sua parte, si muova e si salvi nelle urne. Aspettare e farlo poi potrebbe essere troppo tardi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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