Coronavirus

"Pestato dai carabinieri", ma il 21enne finisce accusato di diffamazione

Un 21enne, colto in flagranza di reato per il non rispetto delle limitazioni imposte dal governo, ha rigirato le accuse contro i militari: "Guardate cosa mi hanno fatto", ma le immagini riprese dalle videocamere di sorveglianza smontano il suo racconto

"Pestato dai carabinieri", ma il 21enne finisce accusato di diffamazione

Sorpreso a bere una birra insieme a due amici nei pressi del Serd di San Donà di Piave (provincia di Venezia) viene denunciato per inosservanza del decreto sullo spostamento delle persone fisiche relativo all'emergenza Coronavirus e poi per danneggiamento, capo di imputazione che si è aggiunto dopo uno sfogo di rabbia all'uscita dalla caserma. Se ciò non bastasse, poche ore dopo ha addirittura caricato in rete un video in cui mostra delle ferite in volto che sarebbero, a suo dire, conseguenza delle violenze perpetrate ai suoi danni dai carabinieri stessi che lo avevano sorspreso a girovagare senza la necessaria autocertificazione. Una ricostruzione mendace, come confermato dalle immagini riprese dalle videocamere di sorveglianza installate nei pressi della stessa struttura.

Protagonista in negativo della incresciosa vicenda, come riportato da Venezia Today, è un 21enne di San Donà di Piave, che ha postato un video in cui si lamenta dell'accaduto."Guardate come mi hanno conciato i carabinieri di San Donà perchè oggi ero in giro. Mi hanno spaccato la testa, mi hanno gonfiato l'occhio colpendomi con il manganello in faccia", racconta il giovane al web.

Un episodio che risale al pomeriggio dello scorso lunedì 16 marzo, quando il 21enne è stato sorpreso da una pattuglia di carabinieri del comando stazione di San Donà di Piave nei pressi del Serd di via Giuseppe Verdi. In compagnia di altri due giovani, sorseggiava tranquillamente una birra: una situazione della quale ha voluto fornire una spiegazione nel medesimo video. "Io devo andare tutti i giorni in ospedale per assumere dei farmaci e mentre aspettavo che aprisse ero con due amici", racconta. Nel frattempo, una pattuglia di carabinieri in servizio per effettuare un'operazione di controllo del territorio ha colto sul fatto i ragazzi, chiedendo loro di esibire la necessaria autocertificazione per giustificare la propria presenza. "Io gliel'ho mostrata", aggiunge, "e quando mi sono permesso di far notare che era tutto in regola questa è stata la loro reazione". Nel contempo, sempre durante il video, il 21enne scosta i capelli dalla fronte per mostrare alcuni lividi, attribuendone pertanto l 'origine ad un'aggressione da parte degli uomini dell'Arma.

Una tesi, questa, che è stata rapidamente smontata dagli stessi militari, che hanno fornito prova della loro buona fede acquisendo sia i filmati del fermo avvenuto in via Giuseppe Verdi che quelli ripresi dalle videocamere interne della caserma durante le fasi di identificazione.

Oltre, quindi, alla denuncia per aver violato le norme imposte dal governo per contrastare la diffusione del Coronavirus ed a quella per danneggiamento, legata ad uno sfogo seguito all'uscita dalla medesima caserma, per il 21enne si aggiunge anche quella per diffamazione.

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