Sanità, università e cultura: soldi pubblici ai migranti

Mentre l'Ue pensa di multare i Paesi che non accolgono i profughi, Renzi destina fondi alla loro istruzione e alle cure

Sanità, università e cultura: soldi pubblici ai migranti

Mentre l'Ue pensa di multare i Paesi che non accolgono i profughi, il governo capeggiato da Matteo Renzi è pronto a destinare fondi per la loro istruzione e per le loro cure e si spende in prima persona proprio a Bruxelles per migliorare l'accoglienza e le condizioni di vita di rifugiati e richiedenti asilo.

Lo fa ad esempio aderendo e facendo da coordinatore al progetto europeo che prevede una tessera sanitaria con la quale tracciare e tenere monitorato lo stato di salute di ciascun migrante. L'annuncio è arrivato una decina di giorni fa dal ministro della Sanità, Beatrice Lorenzin, secondo cui il piano permetterà anche di risparmiare qualcosa in termini di cure: "Grazie alla tessera sanitaria si potrà anche evitare che dal passaggio del migrante da un paese all'altro si facciano prestazioni sanitarie non necessarie". Di certo, per avere la tessera i migranti dovranno sottostare a delle visite ad hoc nei centri d'accoglienza. Visite che tramite un software statistico creato all'occorrenza permetteranno di valutare il rischio di particolari patologie.

E poi c'è l'istruzione, per cui arrivano ben due iniziative. La prima è pensata per i maggiorenni, quelli che hanno interrotto i propri studi universitari o di alta formazione per fuggire dal proprio Paese. Dal prossimo anno accademico, una volta arrivati in Europa - e in particolare in Italia, promotrice del progetto - questi potranno continuare la propria formazione beneficiando dei fondi che ogni anno lo Stato mette a disposizione delle università e frequentando dei corsi a loro dedicati. "Pensiamo che questi ragazzi siano una risorsa ed abbiano il diritto di completare la propria istruzione", ha spiegato il ministro dell'istruzione, Stefania Giannini, "Siamo orgogliosi di essere il primo Paese ad aderire a questo progetto che ha due obiettivi: consentire ai cittadini che sono studenti o ricercatori, una volta che arrivano in Italia, non solo accoglienza umanitaria ma anche di poter continuare i loro studi e di certificare le proprie competenze. Perché possano diventare nuovo capitale umano".

Infine il governo premia anche chi diventa maggiorenne nel 2016.

Estendendo ai 18enni immigrati "con permesso di soggiorno" anche il bonus cultura finora riservato ai cittadini italiani ed europei. Un modo per "favorire l'integrazione degli immigrati", dice il deputato Pd Umberto D'Ottavio. Un regalo che farà entrare nelle tasche degli immigrati soldi che l'Italia non può permettersi, secondo le opposizioni.

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