Sanremo, straniero si masturba in sala comune e pesta poliziotti

Lo squallido episodio dietro le sbarre del carcere di Sanremo, dove lo straniero, noto per essere un soggetto particolarmente aggressivo e pericoloso, si trovava per rapina e reati di natura sessuale

Sanremo, straniero si masturba in sala comune e pesta poliziotti

Si stava tranquillamente masturbando all'interno degli spazi comuni dell'area socialità nel carcere di Valle Armea a Sanremo, ma quando gli agenti di polizia penitenziaria in servizio in quelle ore lo hanno rimproverato chiedendogli di smettere lui li ha aggrediti come una furia, mandandone ben tre al pronto soccorso.

A rendersi protagonista dell'ennesimo episodio di violenza tra le mura di un penitenziario è un detenuto straniero, evidentemente infastidito dall'intromissione dei poliziotti i quali, a causa di lividi ed escoriazioni riportate nel tentativo di placare la sua rabbia, hanno dovuto affidarsi alle cure del personale sanitario dell'ospedale di Sanremo, ricevendo ciascuno una prognosi di 5 giorni.

Come riferito dai rappresentanti del sindacato UilPa polizia penitenziaria, e riportato dalla stampa locale, i fatti si sono svolti durante la serata di ieri, venerdì 14 febbraio all'interno del reparto protetti/sex offenders. Il responsabile, un africano noto per la propria indole particolarmente violenta e condannato sia per reati di natura sessuale che per rapina, fregandosene completamente del fatto di trovarsi in spazi condivisi con altri detenuti, ha iniziato a masturbarsi, attirando così l'attenzione di alcuni agenti che supervisionavano il reparto.

I poliziotti hanno rimproverato l'extracomunitario cercando di riportare la situazione alla normalità, ma la loro intromissione ha fatto montare su tutte le furie il detenuto, che li ha aggrediti, riuscendo anche a ferirli prima di essere definitivamente bloccato.

"Sia ben chiaro che i nostri penitenziari sono sempre più terra di nessuno. Praterie di conquista dei violenti e dei boss che impongono regole e codici. D’altro canto è ben chiara l’impotenza degli agenti penitenziari chiamati a sorvegliare, da soli, centinaia di detenuti", lamenta il segretario regionale UilPa polizia penitenziaria Fabio Pagani, come riportato da "Riviera 24". "Agenti che non possono contare su alcuna arma o mezzo di difesa e debbono, quindi, affidarsi ai soli mezzi di cui possono disporre: buon senso, tolleranza, arguzia, intelligenza, professionalità", aggiunge ancora.

"Ma i 208 poliziotti penitenziari aggrediti e feriti dai detenuti nello scorso 2019, certificano che a volte non bastano nemmeno tali doti", attacca il segretario, il quale si augura che la situazione possa migliorare prima che accada l'irreparabile.

"Vogliamo solo auspicare che non sia necessaria una immane tragedia perché il pendolo emotivo, che regola l’attenzione verso il carcere, faccia accendere i riflettori sulle degradate, incivili, illegali condizioni della detenzione e sulle infamanti condizioni di lavoro. Ora non possiamo far altro che prestare vicinanza, pronta guarigione e solidarietà ai tre poliziotti feriti a Sanremo", conclude Pagani.

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