Sarà una pandemia a cicli: "Il virus non sparirà di colpo"

Per gli esperti c'è il rischio di un'ondata di ritorno. Oms: "Riapertura graduale". Brusaferro (Iss): "Allo studio una serie di misure per evitare nuovi contagi"

Sarà una pandemia a cicli: "Il virus non sparirà di colpo"

Siamo arrivati al plateau dei contagi, una sorta di "altopiano" da cui inizierà la discesa. Per il momento, però, la curva è stabile. Ma gli esperti avvisano che, anche quando i numeri scenderanno sensibilmente fino ad arrivare a quota zero, non si potrà tornare subito alla vita di prima.

E anche per il dopo emergenza, si prevedono misure di distanziamento sociale. Anche perché quella a cui andiamo incontro potrebbe essere solamente una tregua, ma il nuovo coroanvirus potrebbe tornare. Alcuni virologi hanno parlato di un comportamento simile a quello dell'influenza, con un rallentamento durante l'estate e una ripresa in autunno. Così, si fa strada l'ipotesi di una pandemia a cicli e il rischio di una seconda ondata è concreto.

"Dovremo vigilare, alleggerire ma comunque mantenere misure di contenimento e regolare gli interventi per evitare che i risultati dei sacrifici di questi giorni vadano dispersi", ha detto al Messaggero il professor Fabrizio Pregliasco, virologo dell' Università di Milano. Altri territori, come Hong Kong e Singapore hanno dimostrato che l'epidemia si muove a ondate e ad una frenata potrebbe seguire una nuova accelerata. Per questo, nonostante i segnali positivi, si pensa a una riapertura graduale: "Occorrono almeno altri 15 giorni di blocco- aveva detto Pregliasco-poi, verso metà aprile, si potrà pensare a una riapertura progressiva e mirata, tutelando soprattutto gli anziani e i fragili". Una seconda ondata, infatti, "non si può escludere": "Con queste misure di mitigazione- spiegava il virologo- abbiamo tolto la punta alla curva, ma il virus non sparirà all'improvviso".

Anche l'Organizzazione mondiale della Sanità, ieri, ha mostrato cautela, spiegando: "Arriverà un momento in cui i governi dovranno cominciare a pensare di sollevare queste misure e questo dovrà avvenire gradualmente, per arrivare a un equilibrio fra il controllo della malattia e la necessità di riportare le società alla normalità".

Un altro dato importante da tenere sotto controllo, per capire l'andamento della curca è l'indice di contagiosità che, secondo quanto riferito ieri dal presidente dell'Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, "è ora vicino a 1 (R1). L'obiettivo è andare al di sotto dell'1 e il fine ultimo quello di arrivare a zero (R0)". Ma prima di arrivare all'obiettivo, bisognerà capire "come possiamo evolvere una volta che ci troviamo in una situazione di curva discendente. Non c'è una ricetta magica ed è allo studio una serie di misure", aveva precisato Brusaferro. In ogni caso, le misure adottate dovranno evitare di far risalire la curva e bisognerà arrivare al controllo dell'epidemia.

Un problema, quest'ultimo, dato dalla poca conoscenza dei numeri del contagio in Italia.

Per questo, l'Iss sta studiando un modo per effettuare test rapidi per "cercare in popolazione aperta quei soggetti che hanno sviluppato una reazione immunitaria" al Covid-19, individuando le persone infettate e guarite. In questo modo, si potranno mappare gli asintomatici e tenere sotto controllo i nuovi possibili casi di coronavirus, che andranno subito isolati.

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