Scambiano pianta velenosa per verdura: coniugi salvati in extremis

Una coppia di Cologna Spiaggia, località in provincia di Teramo, è rimasta gravemente intossicata dopo aver mangiato una pianta velenosa

Scambiano pianta velenosa per verdura: coniugi salvati in extremis

Per una coppia di Cologna Spiaggia, una piccola località in provincia di Teramo, una tranquilla cena di mezza estate si stava trasformando in una vera e propria tragedia a causa di una poco conosciuta pianta velenosa.

Moglie e marito, infatti, sono stati salvati in extremis all’ospedale di Giulianova dall'avvelenamento provocato da alcune foglie e bacche di belladonna raccolte in montagna e messe a cuocere in una pentola insieme ad altre verdure.

I fatti risalgono alla settimana scorsa ma solo oggi, a pericolo scampato, i due possono raccontare la loro disavventura.

Era stata la donna, del tutto ignara del tipo di pianta e del pericolo ad essa connessa, a portare in tavola le foglie e le bacche dell’Atropa di belladonna, un vegetale allucinogeno usato nella cosmesi ma altamente velenoso se ingerito in grande quantità.

I guai iniziano subito dopo cena, con i coniugi che accusano uno stato di forte malessere accompagnato da allucinazioni, tachicardia, difficoltà di respirazione e febbre altissima.

I due, allo stremo delle forze, sono corsi all'ospedale di Giulianova. Qui i medici, dopo scrupolosi esami, sono riusciti ad individuare con esattezza le cause del malore ed hanno immediatamente contattato il Centro antiveleni di Pavia, applicando un preciso protocollo che si usa in casi di questo genere.

Grazie alla tempestività delle cure, moglie e marito sono stati dimessi dopo due giorni di ricovero.

Per evitare casi simili a questo si consiglia sempre di prestare la massima attenzione a cosa si raccoglie.

L'Atropa belladonna è una pianta che cresce sporadica nelle zone montane e submontane fino a 1400 metri e predilige i suoli calcarei ed i margini di boschi

freschi e ombrosi come le faggete.

Nonostante l'aspetto invitante, le bacche sono velenose per l'uomo: se ingerite, infatti, possono provocare allucinazioni, vomito e, nei casi più gravi, convulsioni e morte.

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