Scoppia terremoto nell'Anm: a un passo dallo scioglimento

Bufera dopo la pubblicazione di alcune conversazioni del "caso Palamara": si dimettono presidente e segretario

Scoppia terremoto nell'Anm: a un passo dallo scioglimento

Terremoto nella giunta dell'Anm. I componenti della corrente di Area e di Unicost, compresi il presidente Luca Poniz (Area) e il segretario Giuliano Caputo Unicost) hanno lasciato l'organo dell'associazione nazionale magistrati dopo la pubblicazione delle ultime intercettazioni che riguardano l'inchiesta che ha travolto l'ex presidente dell'Anm Luca Palamara e che coinvolgono anche Area. Oggi la riunione del Comitato direttivo centrale è andata avanti per quasi dieci ore. Le toghe si sono riaggiornate per lunedì 25 alle 19.

Con le dimissioni dei componenti di Area e Unicost, le correnti rispettivamente del presidente Poniz e del segretario Caputo, la giunta rischia lo scioglimento. I gruppi si sono dati 48 ore di tempo per tentare una ricomposizione che consenta di arrivare a ottobre, quando si voterà (il 18, 19 e 20). Magistratura indipendente, gruppo che aveva lasciato la giunta unitaria lo scorso anno, aveva chiesto che si votasse prima ritenendo "delegittimata" l'attuale giunta, già in regime di proroga dopo lo slittamento del voto, originariamente previsto a marzo, a causa dell'emergenza sanitaria, e denunciando la mancanza di una presa di posizione netta di quanto emerso dalle ultime intercettazioni, nelle quali compaiono i nomi di esponenti di Area, rispetto a quanto accaduto un anno fa, con lo scandalo sulle nomine e la bufera che ha travolto il Csm.

Un'accusa respinta con forza dal presidente Luca Poniz che ha rivendicato "una posizione politica chiara" e replicato che "Mi non ci può incalzare su una presunta contraddizione".

La segretaria di Magistratura Indipendente, Paola D'Ovidio, ha negato che ci sia stato "lo stesso rigore" e ha invece denunciato "un metodo diverso" nella gestione delle situazioni, citando a esempio il mancato coinvolgimento dei probiviri sui fatti recenti, al contrario di quanto accaduto a maggio dello scorso anno, quando tutti i magistrati coinvolti furono deferiti davanti al collegio. Da parte sua il segretario, Giuliano Caputo, ha sottolineato che "quanto emerso ora è molto diverso da quanto accaduto lo scorso anno, ma sono fatti che noi non ignoriamo".

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