La lezione a scuola di Mimmo Lucano, la conferenza della Fondazione Feltrinelli pro immigrazione, la celebrazione del gay pride all'asilo, la propaganda europea che spaccia l'austerità per solidarietà, e chi più ne ha più ne metta. Queste sono solo alcune delle "particolari" iniziative politicizzate che hanno avuto luogo in alcuni istituti scolastici italiani. Dove sempre più insegnanti fanno politica, cercando di indirizzare – possibilmente verso sinistra – il pensiero dei giovani alunni, che si trovano proprio in quell'età in cui opinioni si formano e le idee si confondono.
A fare la carrellata di questi episodi ci ha pensato Alessandro Rico per La Verità. A partire dalla lezione di Mimmo Lucano – l'ex sindaco di Riace indagato per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina – in un istituto tecnico industriale di Reggio Calabria. Qui, a inizio mese, l'ex primo cittadino ha parlato del suo “modello”, di immigrazione e, ovviamente, di politica. Attaccando per l'ennesima volta Matteo Salvini.
Dunque, sempre in materia di migrazioni, ecco la "Scuola di cittadinanza europea" della Fondazione Feltrinelli e rivolta a scuole medie e superiori: un evento che prevede un convegno sull'Africa e le frontiere (da superare) con tanto di video pro immigrazione di Gad Lerner e soprattutto l’intervista al sacerdote eritreo Mussie Zerai che spiega perché gli scafisti non sarebbero criminali, ma semplici o migranti ai quali, in cambio di uno sconto sul biglietto per il viaggio via mare, viene ordinato di guidare i gommoni. Una teoria "curiosa".
Ma negli istituti scolastici nostrani c'è anche tanta propaganda pro Europa, fatta di simulazioni dei lavori all'Europarlamento e di difesa spassionata dell'Ue, sempre e comunque. Come in un liceo di Pisa, dove - per esempio - è stata assegnata la seguente traccia di un tema: "Con il crescente sostegno dei cittadini europei alla destra e ai partiti euroscettici e in considerazione della Brexit, l'Ue come dovrebbe assicurarsi la legittimazione del suo Parlamento e al tempo stesso dialogare in modo più stretto e costruttivo con questi movimenti?". Insomma, l'indirizzo è chiaro.
Infine, la spinosa questione della dottrina gender, Lgbt e della sessualizzazione dei più piccoli. Sul quotidiano si legge: "Una delle attività che fanno più impressione riguarda di nuovo la città di Modena. Durante quest' anno scolastico, i bambini tra i 5 e gli 11 anni prenderanno parte al progetto 'Io e tu'.
La preside della scuola, nel presentarlo, ha parlato di 'liquidità contemporanea dell'essere', di 'nostre rielaborazioni' che si sono 'confrontate con la percezione essere maschio/essere femmina dei bambini e delle bambine' e di 'ruolo dell'istituzione scolastica, sempre più educativo, in delega/deroga alle famiglie e anche laboratorio di ricerca e di pensiero'". Insomma, una “supercazzola" che rimanda alla fluidità di genere.Per concludere, come non ricordare il caso dell'asilo di Casalecchio di Reno, dove le educatrici avevano inviato i bambini i a dipingersi il viso con i colori dell'arcobaleno per festeggiare il gay pride.
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