Sea Watch 4 ci porta 129 migranti: l'Ong sbarca a Porto Empedocle

Dopo una settimana di navigazione nel centro del Mediterraneo e i continui appelli per un porto sicuro, la nave tedesca approda in Sicilia

Sea Watch 4 ci porta 129 migranti: l'Ong sbarca a Porto Empedocle

Sea Watch4 ha un porto sicuro a Porto Empedocle, nell'agrigentino. Ci risiamo: eccoci di fronte all’ennesimo sbarco di migranti in Italia ad opera di una delle navi Ong più attive nel Mediterraneo. L’imbarcazione tedesca, approderà nel porto empedoclino con 129 persone fra le quali 47 minori non accompagnati. Si tratta di extracomunitari provenienti dalla Siria, dall’Eritrea, dall’Etiopia, dalla Guinea, dal Sudan, dal Gambia, dall’Egitto, dal Bangladesh e dal Camerun e recuperati nel corso di due diverse operazioni avvenute il 19 febbraio scorso. Prima Sea Watch ha caricato 121 migranti che si trovavano bordo di un gommone sovraccarico nel Mediterraneo centrale, poco dopo un altro intervento è stato compiuto nei confronti di altri protagonisti dei viaggi della speranza che si trovavano dentro una piccola barca al largo della Libia.

Le richieste di Pos di Sea Watch4 tramite Twitter

E così il team dell’equipaggio ha dato annuncio tramite Twitter delle operazioni compiute via mare e, contestualmente, anche sulla necessità di avere un porto sicuro il prima possibile. Una settimana di appelli, l’ultimo ieri sera: "Dopo aver riparato dal maltempo per qualche giorno – si legge sul social – la Sea Watch 4 sta navigando verso nord. A bordo, il nostro equipaggio si prende cura di 129 persone salvate da due imbarcazioni in difficoltà”. Poi la richiesta: “Hanno bisogno al più presto di un porto sicuro dove sbarcare". E come spesso accade, non manca a tardare la risposta dal Viminale con il suo “ok”. Se in un primo momento era stato designato Trapani quale porto sicuro, in un secondo momento, a causa delle avverse condizioni meteo, è stato assegnato quello di Porto Empedocle. E non mancano le polemiche da parte delle amministrazioni locali, chiamate a fronteggiare in prima linea l’emergenza degli arrivi e, con essi, anche quelle del Covid che sbarca assieme ai migranti. L’arrivo degli extracomunitari a Porto Empedocle, come al solito, sarà accompagnato dalle classiche procedure sanitarie per il rilevamento di possibili casi Covid e dalle operazioni di identificazione da parte della polizia. Dopo di ciò, il trasferimento sulle navi quarantena e per i minori non accompagnati l’accompagnamento nei centri di accoglienza.

L'ondata di sbarchi ad opera delle Ong

Si tratta di uno sbarco che si verifica a distanza di pochi giorni da quello della nave Diciotti, avvenuto lo scorso 23 febbraio ad Augusta. In quel contesto nella città siracusana sono arrivati 571 migranti, di cui oltre un centinaio risultati positivi al Covid e una salma. Poco prima un altro sbarco a Pozzallo con 247 migrati portati dalla Ocean Viking. E non finisce qui: ieri pomeriggio a Lampedusa sono arrivati 45 migranti di origine tunisina. La Guardia di finanza li ha intercettati a bordo di un gommone alla deriva a circa 24 miglia dall’Isola. Dopo il primo triage sanitario sono stati trasferiti tutti all’hotspot di contrada Imbriacola. Fra loro ci sono 2 donne e 3 minori. Sempre ieri pomeriggio due migranti ospiti nell’hotspot di Lampedusa, un sudanese e un somalo arrivati qualche giorno fa,
sono stati trasferiti con l’elisoccorso del 118, all'ospedale Cervello di Palermo. Entrambi sono risultati essere affetti da tubercolosi.

È una vera e propria emergenza immigrazione quella che sta caratterizzando l’Italia e l’intervento delle Ong contribuisce all’incremento dei numeri che sul cruscotto del Viminale parlano chiaro con numeri abbondantemente superiori rispetto a quelli dello stesso periodo dello scorso anno.

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