Cronache

Sea Watch con i 42 migranti in mare da 13 giorni, da Palermo a Catania sit in: "Fateli sbarcare"

La nave Sea Watch, con a bordo 42 migranti, da due settimane è ferma a 16 miglia da Lampedusa, a causa del divieto di entrare in acque territoriali

Sea Watch con i 42 migranti in mare da 13 giorni, da Palermo a Catania sit in: "Fateli sbarcare"

Sea Watch ferma al largo di Lampedusa da due settimane. "Non ce la facciamo più, qui siamo come in prigione, aiutateci a sbarcare presto, a mettere i piedi giù da questa barca". È l’appello lanciato dai migranti a bordo della Sea Watch 3 da 13 giorni al largo di Lampedusa. "Siamo tutti stanchi, esausti, stremati - dice uno di loro in un video della Ong postato sulla pagina facebook del `Forum Lampedusa solidale´ - pensate ad una persona appena uscita di prigione e fuggita dalla Libia, che ora si trova qui seduta o sdraiata. Immaginatevi come debba sentirsi questa persona".
Il ministro dell'interno Matteo Salvini conferma l’intenzione di non garantire lo sbarco: "La Sea Watch in Italia non ci arriva, possono stare lì fino a Natale. In 13 giorni se avessero avuto veramente a cuore la salute dei migranti sarebbero andati e tornato dall’Olanda. l’Italia non si fa dettare la linea da una ong che non rispetta le regole".

Intanto la Sea Watch sembra voler dare corso all'intenzione di violare il divieto di ingresso nel territorio italiano, annunciato nei giorni scorsi dal comandante Carola Rackete, per far approdare a Lampedusa i 42 migranti da quasi due settimane sulla nave della ong tedesca che li ha soccorsi. Si attendeva la decisione della Corte europea dei diritti dell'uomo che ieri, però, ha detto no alla richiesta di sbarco, ma questo sembra non avere cancellato il progetto. Si evince dall'appello lanciato dalla Ong: "Se il nostro capitano Carola porta i migranti soccorsi in un luogo sicuro, come previsto dalla Legge del mare, deve affrontare multe salate in Italia. Aiuta a difendere i diritti umani e dona al fondo di assistenza legale Sea Watch".

Ieri sera a Palermo e Catania si sono svolti due presidi di solidarietà. Nel capoluogo sul sagrato della Cattedrale i cittadini e le associazioni si sono riunite per dire fermamente no alle politiche migratorie dell'Italia. "La vicenda della Sea Watch - si legge in una nota degli organizzatori - assume ogni giorno di più contorni disumani, disumanità tratteggiata nelle ultime ore dal dileggio con cui il ministro dell'Interno ha commentato la disponibilità manifestata dall'arcivescovo di Torino di accogliere le 42 persone che ormai da 12 giorni sono bloccate in mezzo al mare di fronte alla costa lampedusana.

Di fronte a tale disumano trattamento si moltiplicano di giorno in giorno le iniziative e le manifestazioni di solidarietà che prendono quasi tutte spunto da quanto si sta facendo da giorni proprio a Lampedusa, sotto la guida del parroco, don Carmelo La Magra: da diverse notti, infatti, gruppi di persone hanno scelto di dormire sul sagrato della chiesa in segno di protesta e insieme di condivisione della sofferenza di chi si trova a subire questa inaudita crudeltà".

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