Cronache

Sebastiani in lacrime: "Ho ammazzato io Elisa... ​mi vedeva come un amico"

Massimo Sebastiani, l'operaio di Piacenza arrestato per l'omicidio della 28enne Elisa Pomarelli, era ossessionato dalla ragazza. Un testimone: "Diceva sempre: 'La voglio, la voglio'. Ma lei lo vedeva soltanto come un amico"

Sebastiani in lacrime: "Ho ammazzato io Elisa... ​mi vedeva come un amico"

"Un soggetto schizofrenico, capace di tutto". Anche di uccidere una ragazza che lo vedeva solo come un amico. Massimo Sebastiani, l'operaio 45enne arrestato per l'omicidio della 28enne Elisa Pomarelli dopo una fuga di 15 giorni sulle colline di Piacenza, è scoppiato a piangere di fronte ai Carabinieri che lo stavano inerrogando. E ha confessato di averla ammazzata. Il movente è sentimentale. L'uomo non avrebbe retto all'ultimo rifiuto della giovane. Quindi, colto da un improvviso scatto d'ira, l'ha uccisa prima di nasconderne il cadavere, ritrovato due settimane dopo. Dalle indagini degli inquirenti, emerge uno scenario inquietante. Non è "solo" un caso di femminicidio. Il sopralluogo nell'abitazione del killer aveva svelato le condizioni "indicibili" della casa, secondo il termine utilizzato dalla criminologa Roberta Bruzzone. Che, insieme agli investigatori, aveva compreso di avere a che fare con un soggetto mentalmente disturbato. Come riporta l'Huffington Post, nei giorni della fuga di Sebastiani, il prefetto di Piacenza, Maurizio Falco, lo aveva descritto come un uomo capace di "sopravvivere nei boschi che ben conosce" e in grado di "procacciarsi del cibo. Ma non il Rambo che qualcuno ha dipinto". Eppure, gli ultimi elementi raccolti dagli inquirenti sembrano dire il contrario. Nello smartphone del killer, i Carabinieri hanno trovato alcuni video sinistri.

In un filmato lo si vede avvicinarsi a un armadio e distruggerlo dopo averlo sollevato da terra. "A cosa è servito?", ripete l'uomo. "Andavano bene anche queste piccole cose! Dimmi a cosa è servito tutto questo", dice ancora Sebastiani. Ossessivamente. Come ossessionante era l'amore - non ricambiato - che provava per Elisa. Si conoscevano da tre anni. Si era invaghito di lei, avrebbe voluto iniziare una relazione. Ma la ragazza aveva tutt'altre intenzioni. Eppure, come ha raccontato un amico dell'uomo, lui la chiamava "la mia fidanzata. Diceva ‘La voglio, la voglio, ma lei non ne vuole sapere e siamo soltanto amici’". Sebastiani sembrava essersi arreso alla volontà di Elisa. E invece covava nella sua mente un sentimento di rabbia e delusione. Sfociato, dopo l'ultimo no, in un raptus di follia. L'ha uccisa e ne ha nascosto il cadavere, facendosi aiutare da Silvio Perazzi, padre della sua ex fidanzata, arrestato nella notte tra sabato e domenica per favoreggiamento personale in omicidio. Ora è tutto finito.

Sebastiani non avrà mai la "sua" Elisa.

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