Coronavirus

Virus respiratorio sinciziale: cos'è successo ai bimbi con il lockdown

Il virus sinciziale circola generalmente durante l'inverno, mentre adesso si sta anormalmente propagando dagli Stati Uniti alla Nuova Zelanda

Virus respiratorio sinciziale: cos'è successo ai bimbi con il lockdown

I confinamenti anti Covid imposti nel mondo starebbero, a detta degli esperti, manifestando ultimamente in vari Paesi i loro effetti sulla salute dei più piccoli, ossia un aumento dei casi di infezione da virus respiratorio sinciziale (Vrs), che generalmente circola durante l'inverno. A lanciare l'allarme sull'anomala virulenza del morbo infantile citato sono state di recente le autorità sanitarie americane, con i Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) che hanno infatti espresso preoccupazione per un aumento dei contagi da Vrs tra i minori; picchi di focolai infettivi, con ricoveri in ospedale, si sono registrati finora in Texas, Florida, Louisiana, Oklahoma e anche in Nuova Zelanda.

Tale crescita dei focolai di malattia sinciziale è stata quindi spiegata dalle istituzioni scientifiche Usa sostenendo che i bambini potrebbero essere divenuti maggiormente vulnerabili al virus respiratorio incriminato e alle varie infezioni stagionali in quanto sarebbero stati "sottoesposti durante il periodo di lockdown ai vari germi circolanti". Sempre a causa dei confinamenti decretati dai vari governi per arginare la circolazione del Covid, molte mamme incinte, non uscendo di casa e non incrociando così il Vrs nell'atmosfera, avrebbero sviluppato una concentrazione minore di anticorpi da trasmettere ai figli contro l'infezione sinciziale.

Contro quest'ultima, che è collegata a sintomi quali febbre, tosse e distress respiratorio e che può colpire anche gli anziani, non esiste al momento, ha evidenziato il pediatra Fabio Midulla, docente a La Sapienza di Roma, alcun vaccino, mentre le terapie per i soggetti malati variano a seconda dell'età e delle patologie pregresse dei pazienti: "Solo per alcune classi di persone a rischio come i gravi prematuri , i bambini cardiopatici e quelli con problemi del neurosviluppo durante il periodo epidemico si può fare la profilassi con gli anticorpi monoclonali specifici. Altrimenti si propone solo una terapia di supporto". La pericolosità del Vrs, ha aggiunto Midulla, è data sia dal fatto che il microbo in questione sarebbe capace di rendere asmatici i bambini infettati sia dalla constatazione che lo stesso "non dà un’immunità completa" e quindi sono "molto frequenti le reinfezioni".

Per evitare che anche in Italia si manifesti un'impennata di contagi da Vrs, soprattutto in concomitanza con la riapertura delle scuole, basterebbero, ha affermato l'esperto de La Sapienza, le seguenti semplici precauzioni: mantenere il distanziamento interpersonale, lavarsi le mani, indossare la mascherina, non rimandare i bambini a scuola appena passa loro la febbre, ma aspettare qualche giorno in modo che i piccoli guariti non siano più contagiosi.

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