Cronache

La sentenza della Crusca: perché dire lockdown è sbagliato

L'Accademia della Crusca sentenzia sull'uso del termine ''lockdown'': ''Non va bene, meglio usare la parola 'confinamento'''

La sentenza della Crusca: perché dire lockdown è sbagliato

Dire ''lockdown'' è corretto? No, molto meglio utilizzare la parola ''confinamento". Così ha sentenziato l'Accademia della Crusca circa il significato del termine più utilizzato durante la pandemia e, nello specifico, durante il periodo di "isolamento sociale".

Perché è sbagliato

"'Lockdown' è un prestito integrale dall'angloamericano - spiega Claudio Marazzini, linguista e presidente al terzo mandato dell'Accademia della Crusca - che ricorda il confinamento di prigionieri nelle loro celle per un periodo prolungato di tempo, solitamente come misura di sicurezza a seguito di disordini. In piena pandemia da coronavirus, la parola ' lockdown' è stata impiegata specificamente per indicare le misure di contenimento messe in atto prima nella provincia cinese di Hubei, poi in Italia, in Europa e negli altri paesi colpiti dalla pandemia. E la sua diffusione è apparsa difficile da frenare anche da noi".

Qual è l'alternativa?

Stando a quanto riferisce l'accademico, il sostantivo che meglio rende in italiano il senso del termine ''lockdown'' è ''confinamento'', di derivazione dalla lingua romanza (latine). "In Italia nessuno è stato pronto a fornire alternative valide a questo termine angloamericano, neanche l'Accademia della Crusca - ammette Marazzini ai microfoni di Adnkronos -Con il senno di poi, se potessi riscrivere la storia, direi che sarebbe il caso di seguire gli spagnoli e i francesi che hanno fatto ricorso correttamente a una parola che ha le proprie radici nelle lingue romanze: 'confinamento'".

Da dove deriva il termine ''lockdown''

La parola lockdown affonda le proprie radici nella lingua angloamericana e, nel lessico non specialistico, contempla due possibili variazioni di significato:

1- l’isolamento dei detenuti nella propria cella come misura temporanea di sicurezza (per alcuni aspetti paragonabile al cosiddetto carcere duro); si tratta dell’accezione originale che deriva dal verbo americano lock somebody down (confinare un detenuto in cella), da non confondere con lock somebody up (o away) che sta per ''rinchiudere in prigione'';

2 - misure di emergenza in una situazione di pericolo in cui, per questioni di sicurezza, viene impedito temporaneamente di entrare o uscire da un’area o un edificio. La parola è da anni ricorrente nelle cronache delle sparatorie di massa negli Stati Uniti, dove ogni scuola ed edificio pubblico ha un lockdown protocol o lockdown procedures da seguire in caso di active shooter situation (sparatoria in corso).

Neologismo Covid-19

L'anglicismo è entrato di prepotenza nel linguaggio di uso corrente a partire da gennaio 2020, quando l'OMS ha annunciato le misure draconiane messe in atto in Cina a Wuhan per contenere la diffusione della COVID-19.

Il termine, che ha ricevuto eco attraverso i media, è stato introdotto ufficialmente nella sezione Neologismi del Vocabolario di lingua italiana Treccani al maggio 2020.

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