Sesso coi fascisti, la Strada insiste: "Rifarei quella battuta"

La figlia del fondatore di Emergency non ritratta la battuta sui rapporti fra fascisti e antifascisti e anzi rincara la dose

Sesso coi fascisti, la Strada insiste: "Rifarei quella battuta"

Si aggiunge un altro capitolo alla polemica - che per la verità sta diventando anche un po' stucchevole - fra Cecilia Strada, Ignazio La Russa e Vittorio Sgarbi sull'opportunità o meno di fare sesso fra fascisti e antifascisti.

Cinque giorni dopo aver condiviso sul proprio profilo Facebook un post in cui invitava a non fare sesso con i fascisti, la figlia del fondatore di Emergency rincara la dose. Intervistata a Circo Massimo su Radio Capital denuncia di essere stata attaccata e minacciata da estremisti di destra ma non per questo rinuncia ad affermare che quel post lo ripubblicherebbe eccome: "Mi dicono che il clima è teso e non è il caso di fare battute, ma rinunciare a fare battute su un'ideologia come quella fascista, già condannata dalla storia, sarebbe autocensura. Quindi lo ripubblicherei".

Nel frattempo ci sono state le risposte al vetriolo di La Russa, che ha invitato le persone di destra a "farlo anche con le comuniste", e di Vittorio Sgarbi, che invece ha sostenuto che l'ex presidente di Emergency "non si deve preoccupare perché non corre pericolo". Due messaggi diversi che hanno ottenuto reazioni diverse nella destinataria.

La Strada ritiene infatti che mentre il secondo sia "privo di senso dell'umorismo, una risposta sul livello di 'sei cessa'", il primo è stato "più ironico, sullo stesso tenore, sullo stesso registro".

Ad ogni modo, però, respinge al mittente le accuse di essere razzista verso i fascisti: "Il razzismo si esplicita in ragione delle qualità ascritte dell'individuo, quelle con cui nasci, e non delle acquisite. Essere fascisti è evidentemente qualcosa che si sceglie di fare, per cui non è razzismo criticare l'ideologia fascista".

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