Cronache

Sesso omosex e droga, la vita sfrenata dell'ex abate

Pietro Vittorelli avrebbe abusato di crack e chetamina e organizzato festini a base di sesso e droga

Sesso omosex e droga, la vita sfrenata dell'ex abate

Nuovi dettagli emergono sulla vita di Pietro Vittorelli, ex abate di Montecassino accusato di aver rubato 500mila euro dai conti dello Ior intestati all'abbazia.

Che il prelato vivesse nel lusso e non si facesse mancare nulla è cosa ormai nota. Ma ora sembra che i vizi li aveva proprio tutti. Un "segreto di Pulcinella" per il mondo gay, assicura Alberto Dandolo in un articolo pubblicato da Dagospia, ma che di certo getta un'ombra su Vittorelli.

Fuori dagli ambienti ecclesiastici, infatti, l'uomo si faceva chiamare Marco Venturi e si spacciava per un noto primario. Nella sua seconda vita si dava alle droghe (ecstasy, ma anche crack, Ghb e chetamina) e alla conquista di amanti (rigorosamente di sesso maschile) su Grindr (un famoso social network gay) o attraverso servizi di escort. Una vita sregolata che lo portò persino al collasso, alla paresi di mezzo corpo e al ricovero in una clinica svizzera.

Nemmeno la riabilitazione però lo aveva fermato: nei weekend l'ex abate affittava una casa a Milano e si dedicava a festini a base di droga e sesso. Stessa storia a Padova e a Roma dove ha vissuto e dove si sarebbe persino innamorato di "un bel ragazzo alto, baffuto e prestante che lavora in una notissima azienda della capitale". Proprio con lui ultimamente avrebbe scambiato una serie di messaggi: "A volte la vita è così, tirana e puttana", scriveva Vittorelli, "Mah, per quello io faccio tutto quello che mi pare".

E ancora: "Sono a Berlino a una festa da paura…è questo il Paradiso… poi me ne vado al caldo a cercà cazzi".

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