Cronache

Una sfida scientifica per salvare pianeta e oceani dalla plastica

Ogni anno nei nostri mari vengono dispersi tra gli 8 e i 12 milioni di tonnellate di plastica. La produzione mondiale è passata dai 15 milioni del 1964 agli oltre 310 milioni attuali. National Geographic e Sky Ocean Ventures lanciano un concorso per soluzioni innovative

Una sfida scientifica per salvare pianeta e oceani dalla plastica

In Italia vi sono circa 620 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia, 4 per ogni passo e 8 su 10 sono di plastica. Da recenti indagini condotte da Legambiente con Goletta Verde «il 96% dei rifiuti galleggianti nei nostri mari è plastica. Una densità pari a 58 rifiuti per ogni chilometro quadrato di mare con punte di 62 nel mar Tirreno. Tra i rifiuti più comuni sono stati individuate buste (16,2%), teli (9,6%), reti e lenze (3,6%), frammenti di polistirolo (3,1%), bottiglie (2,5%). In tutto il mar Mediterraneo si parla di almeno 250 miliardi di frammenti di plastica».

La questione, però, è naturalmente planetaria. Ogni anno negli oceani vengono dispersi tra gli 8 e i 12 milioni di tonnellate di plastica. La produzione mondiale è passata dai 15 milioni del 1964 agli oltre 310 milioni attuali e a oggi si stima che via siano più di 150 milioni di tonnellate di plastica negli oceani. E ogni minuto nel mondo vengono acquistate 1 milione di bottiglie di plastica e solo una piccolissima parte di queste viene riciclata.

La fotografia in numeri dell’emergenza dell’inquinamento ambientale causato dalla plastica è dunque drammatica. Ma ancor di più lo è il film del futuro. Sì, perché se non si dovesse agire per invertire la tendenza gli oceani arriveranno a ospitare nel 2025 una proporzione di una tonnellata di plastica per ogni 3 tonnellate di pesce mentre nel 2050 avremo, in termini di peso, negli oceani del mondo più plastica che pesci. Questa invasione ha spinto l’Onu in occasione della Giornata mondiale dell'Ambiente, a lanciare una mobilitazione con l'hashtag #BeatPlasticPollution. E ora è nata anche una iniziativa firmata da National Geographic e Sky Ocean Ventures: un concorso internazionale per cercare soluzioni innovative in grado di affrontare il problema della plastica usa e getta che viene riversata nei mari del mondo. In palio c'è un totale di un milione e mezzo di dollari sotto forma di premi e finanziamenti. L’Ocean Plastic Innovation Challenge sarà un concorso della durata di un anno - si legge in una nota - si concentrerà su tre modi strategici di affrontare l'inquinamento da plastica: progettazione di alternative alle plastiche monouso; identificazione di opportunità derivate dalla corretta gestione dei rifiuti da plastica lungo l'intera catena di approvvigionamento e produzione; comunicazione della gravità del problema attraverso la pubblicazione dei dati.

Coloro che vogliono partecipare all'Ocean Plastic Innovation Challenge devono presentare la propria proposta entro l'11 giugno 2019 e a giudicare sarà una commissione di esperti. I gruppi selezionati si sfideranno per aggiudicarsi una parte del milione e mezzo di dollari in palio. I nomi dei vincitori verranno annunciati a dicembre 2019. Commentando il lancio del concorso, Frederic Michel, direttore di gruppo Impact Investment e Sky Ocean Venture, ha ricordato che «ogni 60 secondi, un camion di rifiuti di plastica viene scaricato nei nostri oceani, distruggendo l'ambiente e uccidendo la fauna selvatica. Sky e National Geographic hanno l'opportunità e le risorse per contribuire a invertire la rotta limitando i danni e a incentivare le soluzioni».

«L’Ocean Plastic Innovation Challenge rappresenta un'opportunità enorme per dar vita a una comunità internazionale di problem solver - innovatori, scienziati, ricercatori, storyteller e altre menti creative - che desiderano dare il proprio contributo in idee per arginare la marea dell’inquinamento da plastica», ha dichiarato Jonathan Baillie, vicepresidente esecutivo e Chief Scientist della National Geographic Society.

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