Aveva pensato a ogni possibile dettaglio pur di convincere la figlia a inviargli quelle foto osè. Si era finto un sedicenne e aveva creato profili su Instagram e su altri servizi online, comprese le applicazioni di messaggistica, poi si era avventurato in quella relazione malata, spingendeo la ragazzina, adolescente, a inviargli foto nuda.
Per qualche tempo lei aveva detto di no, per poi acconsentire. Allora il padre aveva iniziato a ricattarla, dicendole - fingendo sempre di essere un ragazzo della sua età - che se non avesse inviato altre immagini, lui avrebbe spifferato tutto ai suoi genitori.
La storia viene riportata dalla stampa locale americana e sarebbe successa nell'area di New York, dove la corte di Herkimer Country sta ora giudicando l'uomo per dodici capi d'accusa, compreso il traffico di immagini pedopornografiche.
A novembre la ragazzina aveva detto basta a quella "relazione" virtuale, in cui una delle due metà voleva soltanto parlare di sesso. A quel punto il padre le aveva inviato un sms, fingendo di essere la madre del fantomatico ragazzo, e sostenendo che lui si fosse ucciso.
Poi aveva detto
alla ragazzina di avere ricevuto le fotografie osè inviate online e aveva iniziato ad abusarla sessualmente. Un dramma che si era concluso soltanto quando la ragazzina ha raccontato tutto all'infermiera della sua scuola.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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