Ecco i "corridoi turistici": dove si può andare adesso

Un'ordinanza appena firmata consente i viaggi turistici nelle mete da sogno pur con alcune misure di sicurezza da rispettare: green pass e tamponi all'andata e al ritorno

Ecco i "corridoi turistici": dove si può andare adesso

"Si, viaggiare", cantava Lucio Battisti. Finalmente, dopo oltre un anno e mezzo di agonia, una parvenza di normalità sta tornando: si potrà tornare a visitare e godere dei paradisi terrestri delle mete da sogno come Maldive, Seychelles, Mauritius, Santo Domingo oltre ad Aruba e Sharm El Sheikh.

Cosa dice l'ordinanza

Le zone sopra citate sono considerate "Corridoi Covid-free" perché si tratta di itinerari, in partenza ed arrivo sul territorio nazionale, "finalizzati a consentire la realizzazione di viaggi turistici controllati, compresa la permanenza presso strutture ricettive selezionate, secondo specifiche misure di sicurezza sanitaria idonea a garantire che i servizi fruiti siano resi nel rispetto delle norme e cautele per la prevenzione del rischio di contagio da Covid-19", si legge nell'articolo 1 dell'ordinanza appena firmata dal ministro della Salute. Attenzione, però: come al solito servirà il green pass. "Sono autorizzati allo spostamento per motivi di turismo", si legge nel documento, "esclusivamente i soggetti muniti di una delle certificazioni verdi Covid-19 o di certificazioni equivalenti secondo la normativa vigente".

Cosa va presentato ai controlli

Per essere sicuri di non incappare in brutte sorprese e rimanere bloccati in partenza come capitato quest'estate a numerosi italiani che stavano per recarsi in Grecia, chi intende viaggiare in partenza dal territorio nazionale "è tenuto a presentare al vettore, all'atto dell'imbarco, e a chiunque deputato ad effettuare i controlli, la certificazione di essersi sottoposti nelle quarantott'ore antecedenti alla partenza a un test molecolare o antigenico, effettuato per mezzo di tampone con risultato negativo, nonchè a sottoporsi, se la permanenza presso lo Stato estero è pari o superiore a sette giorni, a ulteriore test molecolare o antigenico da effettuarsi nel corso del periodo di soggiorno", si legge sull'ordinanza.

Cosa succede al rientro

Prima del rientro in Italia, però, bisognerà essere certi di non aver contratto alcune delle varianti tanto temute del Covid-19: per questo motivo bisognerò presentare un test molecolare o antigentico negativo effettuato entro le 48 ore precedenti oltre ad un ulteriore tampone all'arrivo nell'aeroporto nazionale di destinazione se si vuole evitare l'isolamento fiduciario, quindi la quarantena. Viaggiare sì, ma nella maniera più sicura possibile.

Per quanto riguarda, invece, gli operatori turistici, "sono tenuti ad assicurare il rispetto delle misure di sicurezza" indicate in un documento parte dell'ordinanza stessa".

Come riporta Adnkronos, poi, il ministero della Salute prevede anche l'istituzione di un tavolo tecnico per il monitoraggio "dell'effettiva applicazione delle misure previste" nell'ordinanza, la cui entrata in vigore è prevista dal giorno della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Le misure - viene precisato - si applicano "senza nuovi o maggiori oneri a carico del Servizio sanitario nazionale".

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