Quindi, oggi...

Il silenzio di Renzi su Napolitano, Gnonto già santificato e Sallusti: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: le liste di proscrizione, la sconfitta dell'Ucraina e il reddito di cittadinanza

Il silenzio di Renzi su Napolitano, Gnonto già santificato e Sallusti: quindi, oggi...

- ha fatto un solo assist durante una partita di Nation League, ma stanno già santificando Gnonto manco fosse Di Maria. Bravo eh, gli auguro una grande carriera. Però è un tantino poco per considerarlo un grande campione. Vi ricordate le copertine delle riviste sportive su Kean quando era alla Juve? Vi ricordate l’avventura parigina? Cosa ne è rimasto? Ecco: volare basso, che è meglio

- fatemi capire: se uno afferma che le sanzioni a Putin fanno male anche a chi le applica (cioè ai prodotti europei, italiani in particolare) diventa automaticamente un putiniano?

- la lezione del calcio all’Eurovision: quando l’emotività non conta, ma importa solo la qualità del gioco (o della canzone), accade che l’Ucraina non riesca a strappare il pass per il Mondiale

- Antonella Viola scrive un accorato pezzo in difesa di Amber Heard denunciando le fake news che girano sui social. E poi confessa di non aver “minimamente” seguito il processo. Vi pare normale?

- vi racconto questa cosa incredibile. Ieri sono passato per caso ad una sorta di sagra o festa della birra. Ovviamente per terra era tutto un oceano di plastica. Però poi all’interno si trovava anche uno stand sull’importanza di riusare la plastica con tanto di attività per bambini. Caruccio, ma un tantino ipocrita

- meraviglioso. Oggi il Fatto fa una paginata per difendere il reddito di cittadinanza e in una sola frase lo distrugge. Premessa: non sono uno di quelli che “col reddito i fannulloni restano sul divano”. Però certo di lacune ne ha a bizzeffe. Tornando al Fatto, per difendere il reddito minimo il quotidiano scrive che “i beneficiari che hanno ricevuto una proposta di lavoro sono pochissimi”. Tradotto: un fallimento totale. Il reddito nasceva infatti come misura di sostegno nella speranza che i famosi “navigator” riuscissero a trovare un lavoro ai disoccupati. Dai dati del Fatto emerge che il risultato è stato cannato: boomerang incredibile

- Salvini chiede a Draghi più informazione sui referendum sulla giustizia. Farlo a una sola settimana dal voto, mi pare un po’ tardino

- "Io al momento sono propenso a non votare, perché credo che questo referendum sia diventato la bandiera di Salvini, della Lega”. Lo dice Nardella, sindaco di Firenze. In Italia torna il vecchio vizio di non votare qualcosa non per convinzione, ma perché chi ha proposto la riforma non ci sta simpatico. Errore tragico commesso qualche anno fa con la rivoluzione costituzionale di Renzi e che oggi rischiamo di ripetere sui referendum della giustizia. Facciamoci curare da uno bravo

- Sallusti show da Giletti. Prima va ospite con il conduttore che se ne sta a Mosca, poi ascolta l’intervista all’esponente russa, s’infuria e se ne va. Ora è il Re del web. Massima stima per il direttore, però se accetti (con compenso) di andare in una situazione del genere non puoi mostrarti indignato a cose fatte. Era scontato sarebbe finita così, bastava dire: “No grazie” prima della diretta

- Rampini fa notare una cosa intelligente: per dire no a gas e petrolio russo, stiamo tornando a comprarlo in Medio Oriente e dal Venezuela, mentre alla Cina chiediamo le componenti per i pannelli solari. Domanda: ci stiamo guadagnando?

- Renzi parla della mancata nomina di Gratteri a ministro della Giustizia. Dice che è assurdo il fatto che i magistrati abbiano fatto pressione per boicottare il famoso pm a Guardiasigilli. Non nomina però mai Napolitano, che a quel tempo era presidente della Repubblica. E chiede di "lasciarlo fuori" dal dibattito. Scusi, Renzi.

Va bene tutto: però quella nomina l'ha negata proprio Re Giorgio, mica Babbo Natale. Quindi se i magistrati hanno brigato per ostacolare Gratteri, Napolitano e i suoi uffici un ruolo dovranno averlo avuto, no?

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