Cronache

La nuova circolare sullo smartworking nel pubblico e nel privato

I ministri Brunetta e Orlando hanno firmato la circolare con la quale invitano le aziende a utilizzare a pieno gli strumenti di flessibilità

La nuova circolare sullo smartworking nel pubblico e nel privato

L'aumento record di contagi e la necessità di arginare la diffusione del virus, sebbene la situazione ospedaliera sia pienamente sotto controllo in tutta Italia, ha spinto il governo a fare delle riflessioni importanti ma anche a prendere delle decisioni. Il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, e quello del Lavoro, Andrea Orlando, hanno firmato in queste ore una circolare congiunta con la quale vogliono sensibilizzare le amministrazioni pubbliche e i datori di lavoro privati a usare pienamente gli strumenti di flessibilità per lo smartworking.

Non sono state introdotte nuove norme o nuovi incentivi, perché la regolamentazione dello smartworking o, meglio, lavoro agile, in Italia già esiste ed è contemplato per numerose categorie di lavoratori. L'obiettivo della circolare è quello di invitare le aziende pubbliche e privare a fare ricorso quanto più possibile di questi sturmenti. Fonti di governo ci tengono a sottolineare che questa è "una grande prova di responsabilità condivisa che vede l'intero mondo del lavoro unito per organizzare lo smartworking in maniera intelligente e flessibile". Niente anarchia organizzativa, dunque, ma un sistema ben organizzato che prevede regolamenti e soluzioni agili per ogni tipologia di lavoratore per il quale sia possibile lavorare anche al di fuori del canonico spazio adibito a ufficio.

Ovviamente, l'invito alle aziende è quello di muoversi nell'ambito "delle regole vigenti e sulla base delle effettive necessità, coniugando la piena operatività dei servizi pubblici e delle attività economiche con la massima sicurezza dei lavoratori e degli utenti". Si va, dunque, verso un nuovo concezione di lavoro agile anche in Italia, sulla scia di quanto già fanno negli altri Paesi europei.

Nella giornata di ieri, il ministro Renato Brunetta e il presidente del Consiglio Mario Draghi erano stati a colloquio per discutere proprio sui termini dello smartworking in vista del Consiglio dei ministri di oggi. Fonti interne hanno riferito che il ministro della Pa e il premier hanno ragionato "sul migliore utilizzo, ai fini del contrasto al picco pandemico, della flessibilità nel ricorso allo smart working già prevista dalle regole vigenti tanto per il lavoro privato quanto per il lavoro pubblico".

Un ragionamento che ha portato alle decisioni assunte nelle ultime ore con il ministro Orlando.

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