Cronache

"Il sogno si è avverato". L'sms di Marina a Marco Vannini

I genitori di Marco Vannini ospiti a un servizio di Chi l'ha visto?: l'sms al telefono del giovane, le sue passioni, i sogni e la sentenza di Cassazione

"Il sogno si è avverato". L'sms di Marina a Marco Vannini

Cosa provano i genitori di Marco Vannini dopo la sentenza di Cassazione che ha condannato la famiglia Ciontoli?

Un toccante servizio di Chi l’ha visto? ha puntato ieri sera i riflettori su Marco Vannini in quanto persona e non solo in quanto caso giudiziario. Protagonisti del servizio i genitori del giovane scomparso 6 anni fa, Marina e Valerio, che sui gradini della Cassazione hanno rilasciato un’intervista commentata da Federica Sciarelli, che ha sottolineato di come la sentenza abbia dato seguito a “una pena durissima” e di come “la giustizia ha fatto il suo corso”. “Come dice mamma Marina, non si gioisce perché sono tutti sconfitti - ha commentato - sia chi deve andare in carcere sia chi il figlio non lo rivedrà più”.

Marina, durante l’intervista, dice che ora si sentono “liberi”, mentre papà Valerio Vannini aggiunge: “Ci siamo levati un sasso da dentro lo stomaco, ci pesava: era un macigno”. E sullo schermo passano le foto e i video di Marco bambino, poi adolescente e infine ventenne che si affacciava ai sogni della vita. E quel messaggio inviato a un cellulare che non può più rispondere.

Non sono stata presente alla lettura della sentenza - ha raccontato Marina Vannini - Ho sentito un boato e ho capito che era andata come volevamo noi. Il mio primo pensiero è stato quello di mandare un messaggio sul telefono a mio figlio. Gli ho scritto che era andato tutto come mi aveva detto lui. Perché io me l’ero sognato una settimana fa e me l’ero tenuto solo per me. Era una cosa mia. Perché poi avevo paura che non andava così. Gli ho detto: Marco, il sogno si è avverato”.

I genitori del giovane hanno raccontato della passione di Marco per la moto, una passione in comune con papà Valerio, che sente quasi ancora addosso il figlio durante le sue passeggiate. E c’è quel mestiere, affascinante e patriottico, che Marco non potrà mai svolgere. Il ventenne desiderava infatti entrare nelle Frecce Tricolori. “Ce lo vogliamo immaginare così - hanno detto i genitori - sfrecciare nel cielo”.

Il giudizio di Marina e Valerio verso i Ciontoli resta duro, ma la coppia afferma di credere nella riabilitazione del sistema giudiziario. “Viviamo l’ergastolo della sofferenza - ha affermato Valerio - I Ciontoli si faranno qualche anno di carcere, poi avranno la libertà. Ma io spero che in questi anni di carcere rifletteranno un po’ su quello che hanno fatto”.

La famiglia Ciontoli, nei giorni che hanno preceduto la sentenza, ha fornito il proprio punto di vista sulla vicenda sui propri canali social, con un pensiero per Marco, Marina e Valerio.

Non si sono mai presi la responsabilità - ha chiosato lapidaria Marina - Il perdono passa attraverso la verità”.

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