"Sono stufo, per me è abbastanza...". Il combattente italiano fa ritorno a casa

Vavassori ha deciso di lasciare l'Ucraina dopo l'esperienza sul fronte contro i russi: su Instagrama la foto a bordo dell'aereo

"Sono stufo, per me è abbastanza...". Il combattente italiano fa ritorno a casa

Ivan Luca Vavassori, uno degli italiani che nelle prime settimane di guerra aveva deciso di partire per raggiungere l'Ucraina e combattere nelle milizie internazionali contro i russi, è tornato a casa. È stato lui stesso a comunicarlo con un post scritto in doppia lingua sui social, dove ha dato prova del suo ritorno pubblicando anche una foto scattata all'interno di un aereo. "Sono stufo, per me è abbastanza così. È ora di tornare a casa, non ho più la testa per andare avanti. Ho fatto tutto il possibile per aiutare. Ho messo tempo e vita a disposizione del popolo ucraino, però ora è tempo di riprendermi la mia vita", si legge nel suo post.

Cosa può aver fatto cambiare idea al 29enne, ex calciatore, che solo pochi giorni fa sembrava così convinto di continuare la sua battaglia sul fronte ucraino? Impossibile fare ipotesi, probabilmente sarà lui nei prossimi giorni a rivelare cosa si cela dietro una decisione così repentina che, non è escluso, può essere figlia dell'ultimo attacco subito, quando è stato dato per disperso. Ma nel suo post, Ivan Luca Vavassori fa riferimento anche a una donna dalla quale ora vuole tornare: "Torno dove sono felice e torno per riprendermi tutto ciò che è mio. Le cose sono cambiate molto da quando me ne sono andato, ma sono sicuro che con l’aiuto di Dio raggiungerò i miei obiettivi. E lei è al primo posto". La donna dovrebbe chiamarsi Eliana, come si evince da un post pubblicato dal ragazzo nel suo profilo qualche settimana fa: "Ritorno alla guerra in Ucraina, ritorno dove sofferenza e dolore si uniscono in maniera così semplice. Uno quando va in queste situazioni ha il 50% delle possibilità di ritornare con la vita. Lascio dietro di me qualcuno di fantastico come te, Eliana".

Il sollievo dopo la paura per la famiglia del combattente italiano nato in Russia ma adottato da Pietro Vavassori e Alessandra Sgarella, la donna sequestrata dalla ‘ndrangheta nel 1997, poi morta nel 2011 a causa di una malattia. Nelle ultime settimane ha combattuto nell'inferno di fuoco di Mariupol e, dopo la pubblicazione da parte di qualcuno che conservava l'accesso al suo account, per lui si era temuto il peggio.

Solo un giorno fa, nel suo profilo Instagram è stato caricato un video in supporto all'esercito ucraino con l'emblematica scritta "fuck Putin". Probabilmente, in quel momento, era già maturata in lui l'idea di lasciare il Paese per fare ritorno nel luogo che considera la sua casa. È ufficialmente il primo combattente italiano ad aver fatto ritorno a casa.

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