Dopo Spelacchio la Raggi inaugura il presepe con una settimana di ritardo

Dopo il Requiem per Spelacchio domani la sindaca inaugura il presepe con una settimana di ritardo rispetto all'anno scorso. E sull'abete della Val di Fiemme il Codacons ha presentato un esposto alla Corte dei Conti per accertare eventuali danni erariali

Dopo Spelacchio la Raggi inaugura il presepe con una settimana di ritardo

Dopo il Requiem per Spelacchio, Virginia Raggi ci riprova con il presepe. Ma nell’austero Natale romano la rappresentazione della nascita di Gesù verrà aperta al pubblico soltanto domani, a quattro giorni dal 25 dicembre. Si direbbe che a Palazzo Senatorio siano stati colti di sorpresa, se non fosse che da duemiladiciassette anni il Natale arrivi sempre lo stesso giorno.

A dare notizia dell’ultima “figuraccia” della giunta grillina è il quotidiano La Repubblica. Quest’anno, infatti, il tradizionale presepe del Comune allestito sotto i portici di piazza del Campidoglio, verrà inaugurato con una settimana di ritardo rispetto al 2016. Per il resto, sarà un presepe all’insegna della sostenibilità e del recupero. La scenografia che è stata creata con materiali riciclati e le statuine provengono dal deposito del museo della Centrale Montemartini. A riprodurre l’atmosfera della Natività è stato il direttore della scenografia del Teatro dell’Opera, Maurizio Varamo, che per l’occasione si è lasciato ispirare dalle opere di Gian Paolo Panini, pittore e architetto piacentino che dipinse i fasti della Roma settecentesca.

Romani e turisti potranno ammirarlo fino all’Epifania, ed è sulla Natività capitolina che ora si punta per mettere a tacere le polemiche sulla brutta fine dell’abete rosso della Val di Fiemme posizionato al centro di Piazza Venezia, che continua a perdere aghi. Ma se la giunta ha annunciato di non avere alcuna intenzione di sostituire l’albero costato 48mila euro, ieri il Codacons ha intimato al Comune “di rimuovere la pianta”, depositando un esposto alla Corte dei Conti del Lazio in cui si chiede “di indagare l'amministrazione comunale per danni erariali" relativi alle spese sostenute per l’albero. “Spelacchio”, secondo l’associazione dei consumatori, “rappresenta un vergognoso spettacolo per cittadini e turisti".

Intanto, lo sfottò impazza sulla rete e non. "Anche Spelacchio come la Raggi sembra intenzionato a non ricandidarsi come albero di Natale: rimanere in piedi fino alla vigilia sarebbe già un successo", ironizzano alcuni internauti. C’è pure chi su Facebook ha organizzato il funerale del povero abete dandosi appuntamento il 25 dicembre alle 15 per l’estremo saluto, mentre i militanti del partito di Giorgia Meloni si sono già portati avanti con i preparativi per le esequie, deponendo una corona di fiori accanto al tronco. "La Raggi non si smentisce mai e anche in occasione del Natale ha voluto regalare una perla della sua amministrazione, nemica degli sprechi: 48mila euro per uccidere un albero”, attacca sui social la leader di Fratelli d’Italia.

E nel tradizionale stile romano non sono mancate le pasquinate affisse sulla base dell'albero. Se per Stefano Pedica, del Pd, la Raggi dovrebbe rimuovere l’abete di Piazza Venezia “a spese sue”, per la sepoltura c’è chi azzarda e propone il Pantheon. Chissà se qualcuno avrà da ridire.

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