"Sporco romano" e poi la coltellata. È questa la frase - pronunciata dall’aggressore del cuoco di fede giallorossa ferito lievemente sabato notte a Napoli - che ha fatto scattare le indagini della Digos. Finora non sono confermati elementi a sostegno dell’ipotesi di una vendetta per la morte di Ciro Esposito, ma le verifiche continuano.
A riferire la frase è stata la vittima dell’aggressione, nella sua denuncia. Il 25enne tifoso della Roma - accoltellato al gluteo con prognosi di 10 giorni - è aiuto cuoco in un hotel di Napoli e ha un Daspo di tre anni, ancora in vigore, per una rissa tra tifosi giallorossi. Non risulta essere un assiduo frequentatore della curva Sud dell’Olimpico, nè sembra appartenere a frange estreme del tifo romanista. La Digos della Questura di Napoli fa sapere che è stato aggredito da una sola persona mentre, solitamente, aggiunge la Polizia, gli scontri tra opposte tifoserie avvengono tra gruppi più o meno folti di persone.
Inoltre, l’aggressore non ha fatto alcun riferimento a Ciro Esposito e neppure a Daniele De Santis, l’ultrà della Roma accusato di avere sparato al ragazzo di Scampia. Tutti elementi che, sempre secondo gli investigatori, rendono 538em;">meno probabile l’ipotesi che si sia trattato di una vendetta per la morte di Esposito. Le indagini comunque proseguono a 360 gradi.