Coronavirus

Spostamenti, ma non per tutti: regole e pass, cosa sapere

Tra oltre un mese arriverà il pass e grazie al certificato ci si potrà spostare anche nelle regioni rosse e arancioni

Spostamenti, ma non per tutti: regole e pass, cosa sapere

Come previsto, dal 26 aprile avranno inizio diverse aperture e anche gli spostamenti non saranno più limitati come adesso. Ci sarà ancora però il divieto di spostarsi in regioni con numeri di contagi non ancora bassi. Gli spostamenti in regioni che si trovano in fascia rossa o arancione potranno avvenire solo con l’arrivo del pass, ovvero del certificato che asserisca che il soggetto è stato vaccinato o è guarito dal Covid. Per quello però ci vorrà ancora tempo.

Gli spostamenti dal 26 aprile

Dal prossimo 26 aprile sarà possibile spostarsi da una regione all’altra, purché in fascia gialla. Per il momento sarà consentito spostarsi tra regioni di colore diverso da quello giallo solo per motivi di lavoro, salute o emergenza. Ancora obbligo di quarantena di 5 giorni per coloro che faranno rientro in Italia da un Paese estero dell’Unione europea. Mentre per chi tornerà da un Paese esterno alla Ue, la quarantena continuerà a essere di 14 giorni.

Le regole

Per quanto riguarda il pass, la decisione è stata rimandata a lunedì, 19 aprile, quando il governo penserà alle modalità e ai tempi per averlo. Oltre naturalmente a come sarà il certificato vero e proprio, se sarà un tesserino magnetico o se tutte le informazioni riguardanti la persona saranno inserite direttamente nella tessera sanitaria.

Regioni gialle

Gli spostamenti tra le regioni di colore giallo saranno liberi e non sarà quindi necessario alcun certificato, lo stesso varrà anche per i vacanzieri.

Regioni rosse e arancioni

Il discorso è diverso per quanto riguarda le regioni rosse o arancioni. Come adesso sarà vietato ogni spostamento in queste regioni, tranne che per motivi di lavoro, salute o emergenza. In questi casi specifici servirà come sempre l’autocertificazione da esibire alle forze dell’ordine durante un eventuale controllo. Vietato per i vacanzieri andare in regioni in fasce rosse o arancioni. Solo con l’arrivo del pass annunciato dal premier Draghi le cose potranno cambiare.

Seconde case

Sarà sempre consentito raggiungere le seconde case anche se queste si trovano in fascia arancione o rossa, a patto che non vi siano ordinanze regionali diverse. Nelle seconde abitazioni, come previsto anche adesso, si potranno spostare solo i soggetti appartenenti allo stesso nucleo familiare, sempre che l’abitazione non sia occupata. Vietato andare con amici e parenti non conviventi. Vi potranno accedere solo coloro che potranno dimostrare di averne diritto, quindi proprietari o affittuari con contratto precedente al 14 gennaio 2021.

Cos’è il pass e a cosa serve

Intanto spieghiamo che si tratta di un certificato che servirà per spostarsi da una regione all’altra, anche se di colore diversi, e per prendere parte a eventi sportivi e culturali. Certificherà che il possessore può muoversi in sicurezza e non è portatore di contagio. La difficoltà sarà soprattutto quella di riuscire a incrociare in una unica piattaforma tutti i dati di milioni di persone, senza metterci mesi. Si pensa proprio per questo che non sarà possibile avere il pass prima di giugno, a essere ottimisti. Per quanto riguarda l’Europa si pensa addirittura di far partire quello comunitario da luglio.

Come funzionerà?

Ancora non si sa con esattezza. Come anticipato prima, tutte le decisioni in proposito sono state rimandate a donami, lunedì 19 aprile. E non è detto che domani si deciderà su tutto. Le opzioni sarebbero comunque due, come riportato da Repubblica: una card, una scheda, oppure una app con un codice Qr da esibire o eventualmente da stampare. Il primo caso sarebbe forse più facile per i soggetti anziani, mentre il secondo per tutti gli altri. Al suo interno vi saranno registrate le tre opzioni attraverso le quali un cittadino potrà ritenersi libero di circolare tra regioni di diverso colore.

Le tre opzioni per potersi spostare liberamente

Per non avere il blocco della circolazione, il cittadino dovrà avere una di queste opzioni valide: essere stato vaccinato, avere un tampone con esito negativo effettuato entro le 48 ore precedenti, oppure una guarigione dal virus nei sei mesi precedenti. Il problema, come già detto, sarà quello di riuscire a inserire e incrociare tutti i dati in un unico certificato.

Un aiuto dalle Poste

Come già avvenuto in diverse regioni per la campagna vaccinale, un aiuto potrebbe arrivare dalla piattaforma delle Poste. Saranno le Regioni che seguono le vaccinazioni, i medici curanti che certificano le guarigioni e le farmacie che fanno i tamponi, a interfacciarsi con un sistema unico di raccolta informazioni, magari utilizzando la tessera sanitaria. Anche il pass potrebbe essere dato direttamente dalle farmacie, dai medici di base, dalle Asl o dagli uffici postali.

I tempi

Per decidere e mettere in cantiere tutto questo servirà naturalmente tempo, anche perché non mancheranno certo le polemiche. Senza dimenticare che servirà anche il via libera del Garante della Privacy. Il Comitato tecnico scientifico penserà al modo per rendere possibili gli spostamenti. Intanto il governo potrebbe decidere di rendere possibili gli spostamenti tra regioni di colore diverso dietro presentazione di una delle tre opzioni di sicurezza richieste.

Ma ancora non si sa da quando questa regola potrà partire.

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