Sei mesi sono passati, la luna di miele è finita e Mario Draghi supera a pieni voti persino l'esame dell'arcigno Financial Times, secondo cui l'Italia è un modello europeo e il nostro Primo ministro dovrebbe restare al suo posto fino al 2023, prorogando Mattarella al Quirinale al fine di poter completare il primo round prima di succedergli al Colle.
Napoleone diceva che la prima qualità di un generale è la fortuna e Draghi in quanto a fortuna ha avuto il vento in poppa: le vittorie agli Europei, alle Olimpiadi di Tokyo e all'Eurovision hanno amplificato l'immagine italiana come quella di un Paese con un programma di riforme in vista di una gagliarda ripresa economica. Molti applausi, bravo, bis. Ma viene da chiedersi se i successi non nascondano qualche fragilità.
I fatti dicono che la vaccinazione di massa è andata meglio che in Paesi come la Francia, tuttavia è innegabile che ci sia molto malumore per i persistenti errori nelle direttive sui comportamenti, le ragionevoli responsabilità e le sanzioni, dove regna un irritante pressappochismo. Un effetto collaterale del primo semestre di questo governo è poi il restringimento dell'iniziativa dei partiti, specialmente della sinistra, perché diminuisce l'area su cui farsi notare attraverso la comunicazione. Per una bizzarra conseguenza, che è anche un evento storico, il centrodestra tende ad occupare l'area del riformismo mentre il centrosinistra si impantana in questioni metafisiche come lo ius soli, i transgender e il voto ad immigrati e sedicenni. Draghi, agendo con competente razionalità, segue di fatto una politica di centrodestra, ma proprio per questo è condannato a diplomatiche correzioni comunicative per non farsi attaccare da sinistra e dal M5S, cui ha fatto ingoiare la sua stessa riforma della giustizia.
Le date, inoltre, sono date: fino al 2023 comanda (formalmente) il pallottoliere dei numeri dell'attuale Parlamento, ma tutti sanno che alla fine si farà quel che dice Draghi. Però le prove più dure arrivano adesso: come spendere i fondi europei senza farsi borseggiare dal voto di scambio o dal falso reddito di cittadinanza? Draghi deve anche resistere alla sinistra che, a corto di idee, torna alla carica con la patrimoniale.
Passato il semestre della luna di miele, inizia il semestre bianco che è la nostra «grande bonaccia delle
Antille»: poco vento e molti squali. Aspettiamo dunque questi altri sei mesi per il voto finale sul primo round, ma lo diciamo per pura scaramanzia dal momento che tutti sanno che questo è il migliore dei governi possibili.
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