Cronache

Stalliere torturato per smentire: "Così volevano tagliarmi le dita"

Arrestati per le sevizie sullo stalliere Salvatore Carvelli (63 anni) e Camilla Cassina (29anni), titolari del maneggio finito nel mirino di Striscia la Notizia

Stalliere torturato per smentire: "Così volevano tagliarmi le dita"

Continuano ad emergere nuovi dettagli sulla drammatica vicenda di Caluso, la piccola località in provincia di Torino dove uno stalliere è stato torturato per ore dai suoi titolari dopo essere stato accusato di aver fatto la spia con Striscia la Notizia.

Salvatore Carvelli (63 anni) e Camilla Cassina (29anni) il servizio del 2 marzo l'hanno vissuto come una pugnalata. Il maneggio, il loro maneggio, era finito in tv come un lager orribile, luogo in cui i medicinali erano scaduti, le carcasse degli animali seppellite nel terreno circostante e i cavalli maltrattati. Il servizio di Striscia la Notizia non mostrava né il volto né la voce della fonte interna alla scuola di equitazione, il dipendente che aveva spifferato tutto e attirato le telecamere e pure il controllo della zoofila. Ma loro lo hanno riconosciuto dalle mani. Come se fossero un marchio di fabbrica. Per i due titolari la spia era lui, Giovanni Santi, lo stalliere e maestro di equitazione che conoscevano da anni.

Così la mattina successiva scatta la vendetta. Lo attirano nella stalla, gli chiedono di confessare e di prendersi le sue responsabilità. Giovanni cerca di fuggire, ma i due titolari lo pestano con un bastone e lo appendono con una fune al soffitto. Mentre è a testa in giù, Salvatore gli spiega cosa vuole da lui: "Ci serve una tua deposizione, scritta. Devi dire che sei stato tu a chiamare Striscia. Tu a portare nel maneggio i medicinali e tutto quello che hanno portato via i carabinieri. L’hai fatto perché volevi incastrarci. La firmi e chiudiamo questa storia". L'obiettivo è quello di sollevare da ogni responsabilità il maneggio e superare le indagini. Giovanni non ci stà. E così iniziano le sevizie.

"Prima ha preso delle forbici - racconta lo stalliere alla Stampa - e voleva tagliarmi le dita. Poi me le ha puntate al petto e mi ha detto: 'Ti sbudello come un capretto'".

Il resto è una lunga serie di torture disumane, culminate con l'uso del torcinaso da animali e la rottura di entrambe le braccia.

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