Ma lo Stato non può flirtare con i teppisti

Lo Stato non può stare con i vandali

Ma lo Stato non può flirtare con i teppisti

Ci mancava solo questa. Ci mancava solo che Luigi Di Maio, vicepremier e ministro dello Sviluppo economico, arruolasse i violenti e i delinquenti. Cioè che tendesse la mano ai gilet gialli, quel movimento che per otto settimane consecutive ha messo a ferro e fuoco la Francia, devastato Parigi, picchiato poliziotti, incendiato auto, sfondato vetrine e persino assaltato un ministero. Non tutti i «gilet» sono delinquenti e in alcuni casi hanno portato all'attenzione dell'opinione pubblica temi condivisibili (per esempio l'abbattimento di quelle tasse che il governo di Di Maio, in Italia, ha continuato ad alzare) ma il saldo delle agitazioni è mostruoso. Gli otto fine settimana di scontri hanno portato alla morte di dieci persone e causato centinaia di feriti. Un bollettino di guerra. Una vergogna che qualunque cittadino di buonsenso dovrebbe esecrare. Figuriamoci un politico. Invece il vicepremier offre supporto al movimento che sta sventrando la Francia.

Ora abbiamo anche questo: un membro di spicco delle nostre istituzioni che tifa eversione, che sta con i vandali. Forse Di Maio si è dimenticato di essere Di Maio, cioè prima di tutto un ministro della Repubblica italiana. O forse - ed è anche peggio - sta solo facendo il piazzista per conto terzi. Spieghiamoci: Gigino ha assicurato ai rivoluzionari d'Oltralpe appoggio logistico e infrastrutturale. Cioè la piattaforma Rousseau, cervellone e motore del Movimento 5 Stelle, di proprietà della Casaleggio Associati. E per l'azienda del fondatore - ovviamente - espandersi al di là delle Alpi sarebbe un bel business. Così Di Maio, di lotta ma pur sempre al governo, non dimentica di staccare una marchetta alla società che gestisce il suo partito. Via con i consigli per gli acquisti: «Anche noi, come voi, condanniamo i violenti. Possiamo mettere a vostra disposizione il nostro sistema operativo per la democrazia diretta, Rousseau, per organizzare gli eventi sul territorio o il sistema di voto. Non mollate!».

Ora può aggiungere un'altra voce al suo curriculum: dopo avere venduto l'acqua al San Paolo adesso cerca di rifilare sistemi

operativi ai francesi. Passi, ne abbiamo viste di tutti i colori. Ma fare da cassa di risonanza ai vandali che distruggono e picchiano no, questo è davvero troppo: un uomo di Stato sceglie sempre lo Stato, mai i violenti.

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