Lo Stato vuole imporre il wifi libero e gratuito A spese dei commercianti

L'obbligo per esercenti, ospedali ed enti locali. Ma alla fine paghiamo sempre noi

Lo Stato vuole imporre il wifi libero e gratuito A spese dei commercianti

Dall'obbligo di registrazione per poter accedere alla rete internet di un luogo pubblico - obbligo peraltro cancellato solo un anno fa - all'obbligo di avere il wi fi libero e gratuito in tutti gli esercizi commerciali.

In Italia succede anche questo: è stata infatti presentata una proposta di legge che impone a "tutti gli esercizi commerciali, le associazioni culturali aperte al pubblico, i taxi, gli esercenti attività di noleggio con conducente, i bus privati, i treni e gli aerei registrati in Italia" a "dotarsi di collegamento alla rete Internet e renderla disponibile tramite tecnologia wireless, consentendo l'accesso a tutti a titolo gratuito e senza necessità di utilizzare credenziali di accesso e password". La bozza, in realtà, specifica che l'obbligo è imposto agli esercizi commerciali con superficie superiore ai 100 mq e due dipendenti, oltre che a scuole, aree pubbliche dei Comuni e ospedali.

Un progetto voluto da Sergio Boccadutri, Enza Bruno Bossio, Ernesto Carbone, Alberto Losacco e Gennaro Migliore, che hanno presentato la proposta di legge in Parlamento. Ma che ha già scatenato le proteste dei commercianti. Nella bozza infatti si parla di un contributo stata le di appena 5 milioni di euro che basteranno appena per comprare router e attrezzatura, ma sicuramente non a pagare la connessione e le spese di manutenzione.

A scucire i soldi, insomma, sarebbero sempre i negozianti (che verosimilmente aumenteranno i prezzi) e gli enti locali (che li pescheranno dalle tasse). Se passasse la legge, tra l'altro, chi non si adegua entro sei mese dovrà pagare una multa di 5 mila euro.

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