Stop al recupero macerie del terremoto del 2016

Il governo proroga lo stato di emergenza ma non rinnova la concessione per i siti di recupero dei detriti. La denuncia di Fratelli d'Italia: "Conte si dia una svegliata"

Stop al recupero macerie del terremoto del 2016

La terra continua a tremare. E ad Amatrice, il prossimo lunedì, in occasione della Giornata regionale dell'Alfabetizzazione Sismica, verranno organizzate delle "lezioni di terremoto". Ma, intanto, la situazione nelle zone colpite dal sisma del 2016 non fa passi avanti.

"Il Governo Conte si rende protagonista dell’ennesima figuraccia ai danni delle popolazioni delle aree colpite dal sisma del 2016 di Umbria e Marche, che allunga ulteriormente i tempi di un miraggio chiamato ricostruzione!", ha spiegato il senatore di Fratelli d'Italia e Coordinatore regionale dell'Umbria, Franco Zaffini, riferendosi alle modifiche al decreto Sisma e alla Legge di Bilancio, in tema di ricostruzione. Il senatore ha presentato un'interrogazione urgente al governo, dato che nei testi modificati "è stata inserita la proroga temporale dello stato di emergenza post-sisma e contestualmente prorogato anche il termine per la raccolta e lo smaltimento delle macerie". Così, le macerie restano ancora lì, dato che "non è stato previsto il rinnovo della concessione per la gestione dei siti temporanei in cui le macerie vengono lavorate e recuperate". Ciò significa che le macerie del terremoto si possono raccogliere, ma non possono essere recuperate e, in questo modo, vengono bloccati interventi di ricostruzione.

Nel frattempo, sottolinea Zaffini, "la Regione Umbria, che si è trovata costretta in via d’urgenza a sospendere sino a fine marzo il servizio affidato alla Società Vus, è ancora in attesa che il Governo risponda alla sollecitazione inviata per procedere alla modifica della normativa". Ma, per il momento, non avrebbe ancora ricevuto alcuna risposta da Palazzo Chigi, stando alla denuncia del senatore.

Infine, il senatore di Fratelli d'Italia accusa il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, colpevole, insieme al governo, di un "silenzio inaccettabile, che costituisce l’ennesima prova dell’incompetenza di un Esecutivo che sta arrecando danni gravissimi all’intero Paese ed ancora di più a scapito di popolazioni già fortemente provate da anni di difficoltà, ritardi burocratici e di promesse disattese, che non meritano di venire ulteriormente danneggiate

dall’incapacità di chi ci governa". E incita il premier: "Tra una passerella e l’altra il Prof. Conte si dia una svegliata e si occupi di una materia la cui delega ha voluto, inopportunamente, tenere per sè".

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