Scripta manent

Quella strana profezia nella grafia di Trump

La fine che il repubblicano Trump rischia è, infatti, quella di distruggere con visioni soggettive o poco soppesate il castello

Quella strana profezia nella grafia di Trump

La scrittura, tracciata in parte in stampato maiuscolo e in parte in stampatello minuscolo (script), rivela senso estetico, originalità di pensiero e d’azione, ma anche mascheramento, astuzia e capacità di giostrare le cose a proprio favore. La forte pressione sul foglio è indice di una notevole energia vitale che gli conferisce grinta e determinazione, ma anche aggressività che emerge qualora non trovi riscontro.

La firma, con quegli allunghi così pronunciati a mo’ di “guglie” che s’innalzano con veemenza, mette in risalto un Io sociale che ama la sfida. Un temperamento sanguigno e collerico che lo porta ad essere sempre attivo e, come una pentola sempre in ebollizione, è alla continua ricerca di soluzioni, magari non del tutto soppesate. La contorsione tra loro degli assi letterali lo fa essere tenace, ben definendo il contrasto che sembra spingerlo a trovare soluzioni anche ardite (vedi lettere che ricordano delle cuspidi). Secondo Padre Girolamo Moretti, chi ha scrittura contorta è atto al governo; “un governo forte che allontana gli adulatori e tende a premere duramente la mano sopra i colpevoli”. Tuttavia, in Trump ci sono segnali grafici che lo portano ad ottenere sempre ciò che gli serve, anche se alcune soluzioni, da lui viste come positive per il suo governo, potrebbero innescare il rischio di qualche somatizzazione. Ci sono, inoltre, nella firma alcuni indicatori grafici che ricordano le firme di personaggi che, dopo aver creato un “impero” l’hanno visto sbriciolarsi per la troppa tracotanza o l’onnipotenza. E’ forse questo il maggiore azzardo che si vede in Donald Trump: la fine che il repubblicano rischia è, infatti, quella di distruggere con visioni soggettive o poco soppesate il castello che con tanta fatica sta costruendo.

La conseguenza potrebbe essere una sorte “alla Kennedy”.

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