Coronavirus

Il bimbo malato di Covid. Ma il trapianto è riuscito

La notizia si è avuta solo oggi, ma durante l'emergenza Covid i medici del Bambino Gesù hanno salvato la vita ad un bambino affetto da Covid che necessitava un trapianto di midollo osseo per una leucemia

Il bimbo malato di Covid. Ma il trapianto è riuscito

È riuscito all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù il trapianto di midollo per il bimbo di 6 anni, affetto da linfoblastica acuta, che, nel mese di marzo, era risultato positivo al nuovo coronavirus con tutta la famiglia. La notizia è stata data oggi e va unirsi all’altro eccezionale intervento ai polmoni di un paziente appena diciottenne a cui il covid aveva letteralmente bruciato i polmoni. Ora il piccolo sta bene, ma si è trattato di un intervento estremamente delicato e pericoloso anche per il grave rischio di infezione che poteva nascere. Una nota dell’ospedale ha fatto sapere che per favorire l'eliminazione del virus, il bambino era stato ricoverato al Centro Covid di Palidoro e sottoposto in via compassionevole al trattamento con plasma ottenuto da un soggetto guarito dall'infezione virale. Una volta negativo è stato possibile eseguire l'atteso trapianto con le cellule staminali prelevate dal papà, anche lui guarito dal virus. Ora il bambino sta bene, non ha avuto complicazioni e verrà sottoposto ai normali controlli post-trapianto.

Il piccolo paziente era arrivato da Londra, dove abita, al Bambino Gesù per curare una recidiva della malattia, la leucemia linfoblastica acuta, che aveva reso necessario un trapianto di midollo osseo. L’ospedale ha raccontato la procedura utilizzata: “Il gruppo del Dipartimento di Oncoematologia e Terapia Cellulare e Genica inizia un programma di terapie preparatorie: il bambino viene sottoposto a chemio e immunoterapia per abbassare la 'carica' della malattia fino alla soglia che permette al trapianto di avere migliori probabilità di successo, ovvero di guarire definitivamente dalla leucemia”.

A marzo, nel periodo di piena pandemia, i genitori vengono sottoposti alle indagini mediche per scoprire la compatibilità e per stabilire chi dei due potesse donare il midollo, e con le analisi che comprendevano anche il tampone, si viene a scoprire che tutta la famiglia risulta positiva al covid-19.

Per procedere con il trapianto bisognava quindi attendere che tutti fossero negativi, in particolare il piccolo paziente che aveva le difese immunitarie già compromesse dalla leucemia. Al tempo stesso, era necessario rispettare il programma di intervento per scongiurare una nuova recidiva del tumore, e per dare al bambino delle 'armi' in più per eliminare virus e per ridurre il rischio di complicanze indotte dall'infezione virale, mettendo in circolo una carica di anticorpi 'forti'. Per questo si era scelto di agire con l'infusione di plasma iperimmune.

Il trattamento viene effettuato il 9 di maggio nel centro Covid di Palidoro. Nel frattempo il papà si era immunizzato così il 29 maggio, all’ospedale Bambino Gesù di Roma gli vengono infuse le cellule staminali del papà. Si tratta della tecnica messa a punto dall’equipe del professor Franco Locatelli, direttore del Dipartimento di Onco-ematologia e Terapia Cellulare e Genica e sviluppata nell'Ospedale Pediatrico della Santa Sede. Fino ad oggi sono stati 700 i trapianti da genitore su bambini affetti da leucemie e tumori del sangue.

Ora il bambino è in ottime condizioni, non ha avuto alcun tipo di complicanza e si avvia verso la guarigione.

Ancora un grande successo per medici e studiosi italiani che hanno affrontato e vinto anche in un periodo così tragico come quello del Covid-19 una problematica che fino a pochi anni fa non avrebbe avuto soluzione.

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