Cronache

La Ue "stanga" vino e birra. Ira Lega: "Uccide lo sport"

Il Parlamento Ue vuole vietare di usare marchi di alcolici nelle competizioni sportive. Il muro di Ciocca (Lega): "Si mette a rischio l'intero sistema dai dilettanti ai professioni di ogni disciplina"

Angelo Ciocca (Lega) ha presentato un emendamento alla legge anti vino-birra
Angelo Ciocca (Lega) ha presentato un emendamento alla legge anti vino-birra

I produttori di vino e birra non potranno più sponsorizzare o sostenere squadre sportivo di ogni tipo, dai dilettanti ai professionisti. E’ quanto prevede l’articolo 16 della normativa al voto in Parlamento Ue e già passata in commissione Beca contro il cancro. Un provvedimento che di fatto crea un parallelismo tra vino o birra e sigarette, le cui sponsorizzazioni sono oramai vietate da anni in qualsiasi competizione sportiva. A sollevare il caso a Bruxelles, presentando un emendamento, è stato l’eurodeputato della Lega, Angelo Ciocca, membro titolare della Commissione speciale sulla lotta contro il cancro (BECA) al Parlamento europeo.

Il divieto che mette a rischio i bilanci dello sport

“Nel silenzio più totale gli euri-burocrati a Bruxelles, con la scusa di voler combattere il cancro, sta tentando di avvallare l’ennesimo imbroglio ai danni, questa volta, di migliaia di piccole realtà sportive che vivono anche grazie gli sponsor - ha spiegato Ciocca -. Con il folle voto a Strasburgo sarà vietato trasmettere pubblicità di bevande come vino e birra agli eventi sportivi, poiché secondo l’UE dannose per la salute dei cittadini". Non solo. “Non bastava dunque l’istituzione di una “F” all’interno del Folle Nutriscore, ora si ipotizza anche la concreta messa al bando di ogni spot all’interno degli eventi sportivi europei. Una scelta folle - ribadisce l’eurodeputato leghista - che non ha nulla a che vedere con il reale contrasto al lotta contro il cancro ma che andrebbe a creare un enorme danno per l’economia italiana del settore vino e birra”.

Investimenti a rischio

Le aziende del settore del vino e della birra, investono numerosi milioni di euro all’anno, in sponsorizzazioni sportive, sostenendo decine di migliaia di realtà sportive che senza finanziamenti rischiano di chiudere i battenti togliendo la possibilità a tantissimi ragazzi non solo di poter fare sport e socializzare, ma di essere tolti dai veri pericolo dalla strada. Tra le strette proposte oltre al no alla pubblicità ci sarà anche l’aumento delle tasse per le esportazioni e il mercato interno degli alcolici che poi ogni singolo Stato membro dovrà far sue.

Tra queste, la richiesta di introdurre etichette di avvertenza sanitaria, del divieto di pubblicità, del divieto di sponsorizzazione di eventi sportivi, dell’aumento della tassazione e della revisione della politica di promozione.

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