Cronache

La stuprarono in gruppo in un hotel, 42 anni dopo la vittima chiede aiuto ai testimoni: "Fate la cosa giusta"

La donna, che all'epoca dell'abuso aveva 17 anni, ha chiesto aiuto alla polizia, che ha ricostruito l'immagine delle persone che, quel giorno, cercarono di difendere la vittima: "Parlate, chi mi ha violentato oggi potrebbe allenare i vostri figli"

La stuprarono in gruppo in un hotel, 42 anni dopo la vittima chiede aiuto ai testimoni: "Fate la cosa giusta"

Nel gennaio del 1978 aveva soltanto 17 anni e il giorno in cui conobbe quel ragazzo di 20 anni, che tanto l'aveva colpita, non immaginava che di lì a poco sarebbe stata violentata, a turno, da un gruppo di persone poco più grandi di lei. Oggi, la vittima di quell'aggressione ha 59 anni e dopo più di 40 anni ha deciso di chiedere giustizia per quello stupro, che lei non ha mai dimenticato davvero. Secondo quanto riportato da Today, che ha citato il Guardian, gli abusi sulla donna si compirono in una stanza d'albergo a Plymouth, nella contea del Devon, nel Regno Unito.

Il primo incontro

In base a quanto ricostruito dalla polizia, 42 anni fa, la donna era uscita di casa con una sua amica. Al "Safari Club", un locale di Plymouth, la giovane aveva incontrato un ragazzo di circa 20 anni, che si presentò come un professore di matematica. Il giovane le disse di essere anche un giocatore di una squadra di rugby del sud del Galles, in trasferta nella cittadina inglese. La ragazza, probabilmente colpita dal nuovo conoscente, salutò l'amica e acconsentì ad allontarsi con lui. Ma un'ora dopo, una volta raggiunta la camera d'albergo dove alloggiava il ventenne, arrivarono altre persone.

La dinamica dello stupro

A quel punto, secondo quanto riportato dalla donna, si consumò l'abuso, visto che più uomini, a turno, tutti coetanei del ragazzo che aveva incontrato poco prima, la violentarono in quella struttura. In base a quanto ricostruito a posteriori, probabilmente, i giovani erano tutti compagni di squadra del ragazzo. "All'epoca pesavo appena 55 chili e non ero in grado di impedire a quegli uomini di sopraffarmi fisicamente", avrebbe raccontato la donna.

L'appelli ai due testimoni

A distanza di tempo, però, la donna ha trovato la forza di rivolgere un appello a due testimoni dello stupro, di cui le forze dell'ordine hanno ricostruito l'identikit. In base a quanto ricostruito, si tratterebbe di due ragazzi che, secondo il racconto della vittima, apparivano spaventati da quanto stava accadendo e che avrebbero provato a fermare i compagni di squadra. La donna, oggi, spiega di aver portato ogni giorno il peso di quell'esperienza e quel dolore: "Anche ora che ho 59 anni soffro di disturbo da stressa post-traumatico".

"Potreste avere delle figlie..."

La donna, nella sua richiesta di aiuto ai due potenziali testimoni, avrebbe ribadito: "Ormai potreste avere delle figlie o delle nipoti. Non ci sono molte persone a cui viene data l'opportunità di correggere un errore così terribile. Il fatto che voi conosciate l'identità dei miei stupratori vi dà questa opportunità unica. Gli uomini che mi hanno violentato sono tornati a casa dopo e sono andati avanti con le loro vite". La vittima ha poi ricordato cosa abbia significato per lei convivere con quel ricordo e ha ammonito, ancora una volta, i due possibili testimoni: "Chi mi ha violentato, oggi, potrebbe allenare i vostri figli o i vostri nipoti".

L'intervento della polizia

In queste ore, la polizia del Devon e della Cornovaglia, accogliendo la richiesta della vittima, ha rivolto un appello a chiunque abbia lavorato o anche soltanto soggiornato nell'albergo dove si consumò la violenza sessuale, lo Strathmore Hotel, tra il gennaio e il febbraio del 1978. Su Twitter, l'account ufficiale della polizia, ha pubblicato l'immagine ricostruita dei due potenziali testimoni e poi l'ha diffusa.

Si attende, adesso, di sapere se qualcuno, anche dopo 42 anni, racconterà la sua versione dei fatti, rispetto a quell'episodio.

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