Stuprata a turno sui bus di linea: l'orrore sulla disabile

Indagati otto autisti. Le violenze sarebbero avvenute tra ottobre 2018 e aprile 2020

Stuprata a turno sui bus di linea: l'orrore sulla disabile

Una ragazza disabile tarantina, poco più che ventenne, sarebbe stata stuprata a turno sui bus di linea parcheggiati appositamente in luoghi isolati e con le porte bloccate per impedirle alla donna di fuggire. Le violenze sarebbero andate avanti per quasi due anni. Otto autisti dell’Amat, l’azienda di trasporto pubblico di Taranto, sono adesso indagati per violenza sessuale aggravata. Il più giovane degli indagati ha 40 anni, mentre il più anziano di anni ne ha 62. La vittima ne ha solo 21e quando aveva appena 14 anni fu vittima di violenza sessuale da parte di un vicino di casa, che è poi stato condannato in via definitiva.

8 autisti di autobus indagati

Gli otto dipendenti dell’Amat sono ora accusati di violenza sessuale con le aggravanti di "aver agito su una persona sottoposta a limitazioni della libertà personale e per aver commesso il fatto in qualità di incaricati di pubblico servizio". Secondo quanto emerso dalle indagini, i guidatori erano soliti parcheggiare i bus di linea in alcune strade isolate, per esempio sotto a un cavalcavia nei pressi del capolinea al porto mercantile o anche vicino a una delle portinerie dell'Ilva, chiudevano quindi le porte dei mezzi, in modo da impedire alla vittima di poter scappare, e abusavano della giovane, affetta da un evidente disagio psichico, bloccandola tra i sedili centrali dei bus. Il giudice per le indagini preliminari, Francesco Maccagnano, ha disposto per gli indagati il divieto di avvicinamento alla ragazza e al fidanzato, mentre la Procura aveva chiesto gli arresti domiciliari per gli otto autisti. Le violenze sarebbero andate avanti per quasi due anni, ovvero da ottobre 2018 ad aprile 2020.

Le indagini degli investigatori

Sarebbe stato il fidanzato della ragazza a convincerla a denunciare gli abusi. Alcuni dei guidatori si sarebbero limitati a palpeggiare la vittima, mentre altri avrebbero avuto con lei dei rapporti sessuali completi. Uno dei carnefici sarebbe anche accusato di aver stuprato la 21enne sul sedile posteriore della propria vettura, dopo averle offerto un passaggio verso casa, e le avrebbe chiesto di non dire nulla a nessuno. La ragazza avrebbe raccontato ai carabinieri di utilizzare quotidianamente i bus per andare dalla casa dei nonni a quella della mamma che vive in città. Gli investigatori avrebbero intercettato tutti i telefonini dei protagonisti della vicenda, trovando al loro interno messaggi e foto eloquenti di quanto si verificava sugli autobus. Alcune telefonate sarebbero state intercettate e le conversazioni sono state messe agli atti.

L'azienda dei trasporti pubblici urbani del Comune di Taranto è intervenuta oggi sul caso degli

otto dipendenti, ora indagati, rendendo noto che "Amat Spa prenderà tutti i provvedimenti necessari alla propria tutela, continuando ad assicurare il regolare prosieguo delle proprie attività".

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