Cronache

Svolta sul caso Saman, lo zio: "Consegnatemi all'Italia"

Danish Hasnanin, il principale indiziato per il presunto omicidio di Saman Abbas, ha chiesto di essere consegnato all'Italia. "Non serve a niente che resti in Francia"

Svolta sul caso Saman, lo zio Danish: "Consegnatemi all'Italia"

"È inutile che io resti in Francia, consegnatemi all'Italia". Sono state queste le parole di Danish Hasnain, lo zio di Saman Abbas indagato per il presunto omicidio della nipote, davanti alla Corte d'Apello di Parigi. Una mossa inaspettata quella del 33enne pachistano che, dopo essersi avvalso per mesi della facoltà di non rispondere, sembrerebbe aver cambiato strategia difensiva. Tra una settimana, i giudici francesi avvieranno la procedura di estradizione.

Il ruolo di Danish Hasnain

Danish Hasnain è il principale indiziato del presunto omicidio di Saman Abbas, la 18enne scomparsa da Novellara nella notte tra il 30 aprile e il 1°maggio del 2021. Secondo quanto ricostruito dalla procura di Reggio Emilia, il 33enne sarebbe stato "l'esecutore materiale" del delitto coadiuvato, nell'esecuzione del piano criminale, da due cugini della giovane: Ikram Ijaz, già detenuto in Italia, e Nomanhulaq Nomanhulaq, su cui spicca un mandato di cattura internazionale. A inasprire la posizione di Hasnain ci sono le dichiarazioni del fratello di Saman che, sin da subito, ha puntato il dito contro lo zio. "Secondo me, l'ha uccisa strangolandola - ha dichiarato il 16enne agli inquirenti - anche perché quando è venuto a casa non aveva nulla in mano". Inoltre, a detta del ragazzo, il 33enne avrebbe partecipato ad una riunione a casa dei coniugi Abbas in cui sarebbero stati definiti i dettagli del piano criminale. Dopo aver ucciso Saman, Danish si è dato alla fuga salvo poi essere catturato a Nord di Parigi la scorso 22 settembre. Sono ancora ricercati, invece, i genitori della 18enne: Nazia Shaheen e Shabbar Abbas.

La difesa di Hasnain

Successivamente alla cattura, Hasnain si è avvalso della facoltà di non rispondere. Ma ieri, davanti ai giudici della Corte d'Appello di Parigi, ha allentato le resistenze mostrandosi favorevole all'estradizione. "Non mi oppongo. - ha dichiarato ai magistrati francesi - Non ha più senso che io resti qui". Che abbia cambiato strategia difensiva? "Non posso parlare con mia moglie, non ho neanche i soldi per telefonarle. Preferisco tornare in Italia e spiegarmi", ha chiarito il 33enne. La procedura di estradizione sarà avviata la prossima settimana. Intanto, continuano le ricerche del corpo di Saman tra Guastalla e Novellara dove, secondo gli inquirenti, sarebbe stato seppellito il cadavere della giovane. Qualche giorno fa, sulle sponde del fiume Po, è stato rivenuto un frammento osseo compatibile con la calotta cranica di uno scheletro umano. I resti sono stati consegnati ai Ris di Parma che dovranno accertare l'eventuale compatibilità genetica con il Dna di Saman.

Dopo mesi di dubbi e incertezze, ora si profila la svolta definitiva del caso.

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