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L'aereo "all'avanguardia" che si incendiò in volo e si inabissò nell'oceano

Settembre 1998: il volo Swissair 111 decolla da New York con destinazione Ginevra. Il volo non sembra avere problemi, finchè i piloti non avvertono odore di bruciato in cabina. Dopo pochi minuti il velivolo si schianta nell'Oceano Atlantico senza via di scampo per i passeggeri

L'aereo "all'avanguardia" che si incendiò in volo e si inabissò nell'oceano

Il 2 settembre 1998 da New York decolla un McDonnell Douglas MD-11 della compagnia aerea svizzera Swissair, con a bordo 215 passeggeri e 14 membri dell’equipaggio. Ma il volo, diretto a Ginevra, durerà poco: sopra Peggys Cove, in Canada, il velivolo precipita a causa di un incendio a bordo. Nessun passeggero si salverà.

L’aeromobile e l’incendio a bordo

Siamo nel 1998 e il volo Swissair 111, un McDonnell Douglas MD-11 costruito nel 1991, è considerato un aeromobile all’avanguardia per gli anni 90. La first e la business class sono infatti dotate di un sistema di intrattenimento a bordo di cui pochi aerei sono equipaggiati. I passeggeri possono comodamente godersi un film e persino navigare su Internet durante il volo.

L’aereo decolla alle 20.18 ora locale, ma appena un’ora dopo il pilota e il copilota avvertono un forte odore di bruciato, proveniente dai condotti dell’aria condizionata.“È l’aria condizionata, vero?”, si sentirà nelle registrazioni recuperate dopo l’incidente. Tre minuti dopo i piloti si accorgono che nel cockpit sta entrando del fumo e allarmati, contattano immediatamente il controllo del traffico aereo per poter atterrare nell’aeroporto più vicino, ovvero Halifax.

Swissair 111

La richiesta viene accettata, ma l’aeroporto della città canadese si trova a sole 30 miglia di distanza e il velivolo è a 21.000 di piedi di altitudine. Come riporta la testata Swi, i piloti, non consapevoli del tutto della gravità della situazione, chiedono di poter scaricare del carburante per ridurre il peso dell’aereo e poter atterrare. Dopo un’altra manciata di minuti viene dichiarata l’emergenza per il volo Swissair 111.

La strumentazione di bordo, le luci e il pilota automatico iniziano a non funzionare più. La cabina di pilotaggio è invasa dal fumo e pilotare il velivolo manualmente è praticamente impossibile. All’1.30 del mattino nella zona di St. Margaret's Bay, in Nuova Scozia, viene notato un aeroplano che vola basso per poi scomparire. Le comunicazioni tra il volo Swissair 111 e i controllori di volo si interrompono sei minuti prima dell’impatto con l’oceano, che secondo quanto emerso dalle letture sismografiche avviene all’1.31. Nell'incidente perderanno la vita 229 persone, di nazionalità canadese, svizzera e francese.

Le operazioni di recupero delle salme e le indagini

Le operazioni di soccorso furono inviate prontamente sul posto della tragedia, ma il velivolo si era schiantato così violentemente da frammentarsi in milioni di pezzi. Ai soccorritori fu subito chiaro che non vi erano superstiti. Ci si concentrò quindi sul recupero delle salme e delle scatola nere. La cosa fu particolarmente ardua a causa delle condizioni metereologiche. Solo una delle vittime risultò identificabile, altre 147 furono identificate tramite le impronte digitali e l'apparato dentale, e per 81 di loro fu necessario l'esame del Dna. Le operazioni di riconoscimento delle vittime si conclusero a dicembre 1999, mentre ben più lunghe furono le indagini per comprendere cosa portò il volo Swissair 111 a precipitare nell'oceano, senza via di scampo per i suoi passeggeri.

Swissair 111

I frammenti vennero recuperati a 50-60 metri sul fondo del mare e sulle scogliere circostanti e trasportati in una struttura apposita per essere esaminati, assieme al Cockpit Voice Recorder (Cvr) e al Flight Data Recorder. Ma purtroppo questi ultimi non rivelarono nulla di utile: avevano infatti smesso di registrare sei minuti prima dell'impatto dell'aereo. Le indagini quindi si spostarono sull'analisi della fusoliera del velivolo, recuperata a ottobre 1998. Dopo quattro anni gli inquirenti stabilirono che il disastro si verificò a causa di un fusibile collegato al sistema di intrattenimento a bordo, che esplose sopra la cabina di pilotaggio.

Nel rapporto conclusivo si legge: "La certificazione di infiammabilità del materiale utilizzato nella costruzione del velivolo era inadeguata in quanto ha consentito l'uso di materiale che poteva innescare o propagare un incendio. In conseguenza, il materiale infiammabile ha propagato l'incendio iniziato nel soffitto del lato destro posteriore della cabina di pilotaggio. L'incendio si è rapidamente intensificato e si è esteso danneggiando la strumentazione di bordo e rendendo incontrollabile il velivolo". L'equipaggio non si rese conto della rapidità con la quale l'incendio si stava propagando, cosa che rese ancora più difficoltoso per i piloti riuscire a trovare una soluzione.

Il Transportation Safety Board of Canada determinò inoltre che, se anche i piloti si fossero resi conto prima della drammaticità della situazione, la velocità di propagazione dell'incendio non avrebbe reso possibile l'atterraggio d'emergenza a Halifax. Al fine di scongiurare altri incidenti di questo tipo, la Tbs nel rapporto conclusivo inserì una serie di raccomandazioni sulla sicurezza.

Chiesero che venissero eseguiti dei test per verificare l'infiammabilità dei materiali isolanti a bordo, e imposero miglioramento nella qualità dei registratori di volo.

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