Coronavirus

Cambiano le regole per chi arriva in Italia. Ira Ue

I non vaccinati che entreranno in Italia dovranno mettersi in quarantena. Per chi è immunizzato basterà un tampone anche rapido. Bruxelle: "L'Italia spieghi"

Tamponi o quarantena? Cambiano le regole per chi arriva in Italia. Ira Ue

Sono cambiate le regole per coloro che entreranno in Italia, a seconda che siano vaccinati o no dovranno sottoporsi a tampone oppure a cinque giorni di isolamento fiduciario. Queste sono le nuove regole dettate dai ministri degli Esteri e della Salute. Per tutti coloro non vaccinati che arriveranno nel nostro Paese da uno Stato estero ci sarà l’obbligo di cinque giorni di quarantena. Mentre chi è immunizzato dovrà solo sottoporsi a un tampone, anche rapido e, nel caso di esito negativo la circolazione sarà libera. Una decisione che ha irritato Bruxelles dal momento che finora per i vaccinati bastava il green pass europeo.

La nuova ordinanza

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato l’ordinanza nella serata di ieri e, prima della riunione di governo, ha spiegato che “stiamo vivendo un momento cruciale della storia del Servizio sanitario nazionale. Sono ore non semplici, è convocato per oggi un Cdm dove probabilmente ci saranno ulteriori scelte relative anche all’emergenza ancora in corso in questo Paese”. L’ordinanza verrà siglata dopo aver concordato le nuove norme con i partner europei e dopo aver informato la commissione europea. Sembra che il provvedimento si sia reso necessario in seguito all’aumento di casi provocati dalla variante Omicron. Il rischio per l’Italia è che la nuova variante possa diffondersi ancora di più sul suolo nazionale.

Il tentativo di frenare i contagi ha portato così a pensare a un nuovo metodo per cercare di controllare maggiormente chi entra in Italia e non è vaccinato. In alcuni Paesi i soggetti che ancora non si sono sottoposti al vaccino hanno maggiori restrizioni rispetto al resto della popolazione o sono addirittura in lockdown. Secondo il bollettino del ministero della Salute oggi nel nostro Paese si sono registrati 20.677 nuovi casi e 120 decessi. Dall’inizio della pandemia sono più di 135mila le vittime, per l’esattezza 135.049. Intanto è stato prorogato lo stato di emergenza al 31 marzo 2022.

L'ira dell'Europa

La misura non è piaciuta a Bruxelles, che difende la libera circolazione dei vaccinati attraverso il Green pass. "Quando gli Stati membri introducono condizioni aggiuntive o rendono le condizioni più severe, come nel caso dell'Italia e forse del Portogallo, la stretta deve essere giustificata sulla base della situazione reale", ha dichiarato la vice presidente della Commissione europea, Vera Jourova, al termine del Consiglio Ue Affari generali, "Immagino che se ne discuterà al Consiglio europeo perché queste decisioni individuali degli Stati membri riducono la fiducia delle persone sul fatto che ci siano condizioni uguali ovunque in Europa. Il certificato digitale Covid dell'Ue non è morto: è uno dei progetti di maggior successo dell'Unione europea negli ultimi anni perchè aiuta le persone a viaggiare, aiuta il turismo a sopravvivere e i servizi a proseguire".

La situazione nel Regno Unito

Sono 59.610, numero record dallo scorso gennaio, le persone risultate positive al test per il Covid-19 nelle ultime 24 ore in Gran Bretagna. Lo ha reso noto il governo che ha poi aggiunto che rispetto a ieri si registra il decesso di altre 150 persone che avevano contratto il virus nei 28 giorni precedenti. Anche per questo motivo la Francia sta pensando di rafforzare le misure di protezione alle frontiere con il Regno Unito, per cercare di far fronte all'impennata della variante Omicron registrata Oltremanica.

Gabriel Attal, portavoce del governo francese, ha spiegato che per il momento c'è l'obbligo di un test negativo effettuato a meno di 48 ore dalla partenza per poter entrare in Francia dal Regno Unito ma sono allo studio nuove misure che verranno varate dal governo nei prossimi giorni.

Il ministro della Sanità britannica, Sajid Javid, ha comunque tenuto a sottolineare che il Paese adesso è molto più preparato ad affrontare la situazione rispetto allo scorso inverno, grazie soprattutto alla vasta campagna vaccinale.

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