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Tangenti in Rfi, spunta il libro mastro coi pagamenti ai politici

Nell'inchiesta che ha portato all'arresto di Dario Lo Bosco, presidente Rete Ferroviaria Italiana, spunta un registro di un imprenditore con nomi e date dei passaggi di denaro

Tangenti in Rfi, spunta il libro mastro coi pagamenti ai politici

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Le indagini che hanno portato all'arresto di Dario Lo Bosco, presidente della Rfi, Rete Ferroviaria Italiana hanno un punto centrale: il "libro mastro" trovato all'imprenditore Massimo Campione. Si va da un applato di 26 milioni per l'ammodernamento della rete di comunicazione della Forestale siciliana all'acquisto di un prototipo per l'accertamento della vetustà delle carrozze ferroviarie affittate da Rfi.

L'inchiesta "Black list" ha subito un accelerata agli inizi di settembre, come spiega il procuratore aggiunto Dino Petralia: "Ovvero quando sequestriamo all'imprenditore agrigentino Massimo Campione il libro mastro, con appunti, tabulati, contabilità e subtotali". L'uomo è stato fermato il 3 settembre all'aeroporto di Palermo e portava con se una borsa con all'interno il registro. Il "libro" sarebbe compsto da 15 fogli, 10 scritti a mano e 5 stampati al computer.

Dentro i documenti di Campione c'è di tutto: le cifre versate dall'imprenditore, i nomi dei funzionari pubblici coinvolti, le date e gli importi. Mentre l'impresario collabora con la giustizia, Petralia aggiunge che richiesta è solo all'inizio e che presto potrebbero arrivare altri indagati. "Stiamo approdando - ha aggiunto - a contesti ampi sui quali investigheremo. Non so se si può parlare della punta di un iceberg. La corruzione, per definizione, non è mai singola e specifica".

In particolare i 5 fogli dattiloscritti "appaiono redatti in forma di tabulati, ogni stringa dei quali presenta a seguire una data, l'annotazione Cons Massimo X il destinatario e talvolta la causale della consegna, l'importo impiegato ed infine una sommatoria progressiva con inizio nella somma di 10.000 euro e fine in quella di 502.626,88. euro" si legge nelle carte dell'indagine.

Il libro, stando a quanto spiegano gli inquirenti serviva per agevolare l'iter amministrativo di una procedura di appalto e per procurarsi favori e intercessioni. "Più che un libro mastro - continua Petralia- abbiamo trovato una vera e propria contabilità commerciale, molto puntuale e puntigliosa di un imprenditore che teneva questo resoconto un pò per memoria, un pò per pressione o esigenze di contabilità parallela e che ci ha consentita di snidare"

Oltre al ritrovamento del registro la polizia ha individuato i funzionari della Forestale siciliana attraverso le intercettazioni delle conversazioni tra i due e Campione. L'imprenditore, parlando al telefono e ignaro delle microspie nella sua auto, diceva che il fermo della polizia in areoporto l'"aveva rovinato".

Per il procuratore di Palermo, Francesco Lo Voi, l'inchiesta apre un nuovo fronte nella lotta alla corruzione che ormai è più simile al racket mafioso: "Eravamo abituati a sequestrare il libro mastro con le richieste di pizzo nelle indagini sulle estorsioni mafiose. Ora ci imbattiamo in un fenomeno corruttivo che usa gli stessi metodi del racket".

Oltre al ritrovamento del registro di Campione, lo strumento principale dell'indagine sono state le intercettazioni come spiega lo stesso Lo Voi: "Le intercettazioni si confermano strumento essenziale contro reati come quelli di corruzione". Al momento non risultano essere coinvolti politici, come conferma Petralia che però spiega: "Gli alti livelli della burocrazia sono l'obiettivo dell'attività corruttiva, perché da loro dipende il superamento di eventuali ostacoli e l'ottenimento degli ordinativi di pagamento"

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