Cronache

Taranto, fermato caporale sudanese con l'accusa di tentato omicidio

Avrebbe ferito con un coltello da cucina un bracciante libico

Taranto, fermato caporale sudanese con l'accusa di tentato omicidio

Avrebbe accoltellato un cittadino libico responsabile solo di avergli chiesto la somma di 50 euro quale corrispettivo del lavoro svolto nei giorni precedenti, alle sue dipendenze, nelle campagne di Castellaneta Marina, in provincia di Taranto. È accaduto la sera del 13 febbraio scorso nelle campagne del Tarantino. Per questo i carabinieri della stazione di Palagianello (sempre in provincia di Taranto) e del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Castellaneta, a conclusione di una rapida attività d'indagine, hanno rintracciato e sottoposto a fermo di indiziato di delitto, emesso dalla procura della Repubblica del Tribunale di Taranto, Philip Koku, 40enne originario del Sudan, con precedenti penali. L'uomo è residente a Bernalda, un Comune in provincia di Matera. Su di lui pendono le accuse di tentato omicidio, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro (caporalato). L'aggressore, subito dopo l'accoltellamento, è fuggito facendo perdere le proprie tracce e rendendosi irreperibile, mentre la vittima, trasportata al pronto soccorso dell'ospedale di Castellaneta, è stata dimessa con venti giorni di prognosi. Koku è stato rintracciato e portato in carcere.

Durante la perquisizione nella sua abitazione i carabinieri hanno sequestrato un coltello da cucina lungo in totale 35 centimetri utilizzato per commettere il reato.

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