A tavola con Fido: gli italiani non lasciano più a casa i loro animali

Secondo un’indagine di TheFork per la Giornata Mondiale degli Animali, il 40% degli italiani porta il proprio cane o gatto al ristorante. Dalla ciotola d’acqua al menù dedicato, la ristorazione italiana scopre il valore e l’affetto di una clientela sempre più “pet-friendly”

A tavola con Fido: gli italiani non lasciano più a casa i loro animali
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In occasione della Giornata Mondiale degli Animali TheFork ha realizzato un’indagine che racconta con chiarezza un cambiamento profondo e ormai radicato nel costume italiano: gli animali non sono più semplici compagni di vita, ma membri della famiglia, accolti anche nei momenti conviviali, al ristorante come a casa.

Quello che fino a pochi decenni fa sarebbe stato impensabile sedersi a tavola con il proprio cane o gatto oggi è diventato un gesto di normalità, un segno di civiltà e di sensibilità diffusa. Secondo il sondaggio, ben il 40% degli italiani ha già portato il proprio animale al ristorante almeno una volta; il 18% lo fa abitualmente, mentre il 21% solo in occasioni speciali.

Oltre un italiano su dieci, pur non avendolo ancora fatto, dichiara di voler vivere questa esperienza in futuro. Numeri che non lasciano dubbi: l’Italia sta diventando un Paese realmente “pet-friendly”, dove l’amore per gli animali si riflette anche nelle abitudini gastronomiche e sociali. Il dato forse più incoraggiante è che il 75% degli intervistati considera i ristoranti italiani accoglienti o addirittura entusiasti nel ricevere clienti accompagnati dai propri animali, mentre solo l’1% racconta di aver incontrato un rifiuto.

È un cambio di mentalità che parla di apertura, empatia e di un nuovo modo di intendere l’ospitalità. I ristoratori, da parte loro, si stanno adattando rapidamente, e non mancano esempi virtuosi in ogni regione: locali che mettono a disposizione ciotole d’acqua, spazi dedicati, piccoli omaggi, fino a veri e propri “menu per cani” studiati con attenzione alla salute e alla qualità degli ingredienti.

Dall’indagine emerge che il 77% degli intervistati ritiene fondamentale trovare una ciotola d’acqua sotto il tavolo, il 44% apprezza la gentilezza e la preparazione dello staff nei confronti degli animali, il 27% gradisce un piccolo snack dedicato, e il 20% sogna addirittura di poter ordinare un piatto speciale per il proprio amico a quattro zampe. Tutto questo non è soltanto una tendenza di costume, ma un vero e proprio fenomeno culturale.

Portare con sé il proprio animale al ristorante non significa soltanto volerlo avere accanto, ma riconoscerlo come parte della propria identità e del proprio mondo affettivo. È una forma di amore che si traduce in gesto sociale: l’animale entra nei luoghi pubblici, partecipa alla vita del suo umano e viene accolto come individuo, con rispetto e attenzione. È anche un segno di maturità collettiva. Se un tempo si pensava che la presenza di animali potesse disturbare o essere malvista, oggi si comprende che educazione, rispetto e convivenza possono andare di pari passo. Gli animali, se ben gestiti, non sono fonte di disagio, ma portatori di serenità, di empatia e di un senso di umanità più profondo.

Molti ristoratori testimoniano che la presenza di un cane tranquillo a tavola contribuisce a creare un’atmosfera più rilassata e conviviale, e che le famiglie che scelgono locali pet-friendly tendono a essere clienti affezionati, attenti e riconoscenti.

Non è un caso che la tendenza stia diventando anche un’opportunità economica: i ristoranti che si distinguono per sensibilità verso gli animali ottengono recensioni migliori, visibilità sui social e una clientela più ampia, spesso disposta a spostarsi pur di trovare un luogo accogliente anche per i propri compagni di vita.

In molte zone turistiche italiane, dal Lago di Garda alla Toscana, dai Colli Euganei alla Riviera ligure, l’ospitalità “pet-friendly” è ormai un marchio di qualità, un modo per esprimere calore umano e spirito di accoglienza.
L’indagine di TheFork, oltre a fornire dati statistici, ci restituisce così l’immagine di un Paese che cambia in meglio: più sensibile, più rispettoso e più consapevole del valore del legame tra esseri viventi.

Sedersi a tavola con il proprio cane o gatto non è più un vezzo, ma un gesto naturale, tenero e civile, che racconta chi siamo diventati: un popolo capace di riconoscere negli animali non un ostacolo, ma una presenza che arricchisce la

nostra quotidianità.

L’Italia che accoglie gli animali nei ristoranti è anche l’Italia che accoglie la gentilezza, l’empatia e la gioia semplice di condividere un pasto con chi ci vuole bene senza parole, ma con tutto il cuore.

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